Atari compra Intellivision: finisce l’ultima “Guerra Fredda” dei videogiochi

di Shadow Ranger |

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Atari compra Intellivision: finisce così l’ultima “Guerra Fredda” dei videogiochi. Nel senso di un conflitto strisciante, a tratti esplosivo, a tratti più sottile, durato ormai decenni, causa e insieme concausa dell’intero panorama videoludico moderno.

Ovviamente la Atari di un tempo e la Intellivision di un tempo hanno smesso di esistere da un bel pezzo: più esatto sarebbe dire che gli attuali detentori del marchio Atari, ovvero Atari SA, ditta del settore videoludico e informatico, hanno acquistato dagli attuali detentori del marchio Intellivision, ovvero Intellivision entertainment, lo storico marchio.

Atari compra Intellivision: finisce l'ultima "Guerra Fredda" dei videogiochi

Atari compra Intellivision: finisce l’ultima “Guerra Fredda” dei videogiochi

Ma per chi ha vissuto il Grande Crollo delle console del 1983 il paradosso della nave di Teseo, la teoria per cui a forza di cambiare pezzi di compagine sociale negli anni di originale resta solo il nome non si nota.

Atari ha comprato Intellivision, questo conta per i nostri amici nerd, scrivendo l’atto finale della prima guerra delle Console.

Atari compra Intellivision: finisce l’ultima “Guerra Fredda” dei videogiochi

Due conflitti hanno fatto la storia dell’informatica domestica vintage. Il primo, nella seconda generazione di console, vide contrapporsi Atari, Intellivision e Coleco nella battaglia tra Atari VCS, Intellivision e ColecoVision, partì sul finire degli anni ’70 e finì nel 1983 col tracollo della seconda generazione di console.

Il secondo fu tra Commodore (VIC20 e Commodore 64), Tandy-Radioshack (Tandy ColorComputer) ed Apple (Apple II) negli anni ’80, seguito poi da una biforcazione in cui nel mondo dei computer anni ’90 la sfida tra IBM PC Compatibili, Apple Macintosh e Commodore Amiga si chiuse con l’autodistruzione di Commodore e la prosecuzione del dominio dei due rivali che attualmente compongono il nerbo dell’informatica e il derby tra SEGA e Nintendo diventato attuamente un trilaterale SONY/Nintendo/Microsoft con Nintendo in un suo campionato a parte e SONY vincitrice assoluta.

Il primo fu di fatto il banco di prova per la fedeltà al marchio di generazioni di giovani geek che fino a quel momento non avevano mai avuto la difficoltà della scelta e potevano cedere alle sirene della fedeltà al marchio, e uno scontro privo di un esito chiaro, fino ad oggi.

Mattel non fu la prima a cercare di insidiare il primato di Atari, ma fu la prima a farlo con pervicacia: dopo due anni di sviluppo, dal 1977 al 1979, Mattel tirò fuori i grossi calibri, con una serie di pubblicità comparative dove l’amato attore e scrittore George Plimpton mostrava la superiorità tecnica dei “sofisticati giochi Intellivision” contro la “cruda” grafica dei giochi della concorrenza

Pubblicità comparativa dell'epoca

Pubblicità comparativa dell’epoca

Nella prima vera console war la grafica dell’Intellivision fu impietosamente (per Atari) descritta come “Più somigliante alla vita vera” e lo scomodo joystick dell’Atari 2600 (che gli stessi utenti Atari tendevano a rimpiazzare quanto prima con alternative di terze parti come il TAC-2 Suncom) assolutamente demolito in favore del peculiare controller multifunzione Intellivision con sedici posizioni, quattro tasti azione e una manopola in stile paddle, più diversi “overlay grafici” per personalizzarlo con ogni gioco.

Se guardate i due loghi capirete: il logo Intellivision ostenta orgoglioso quella che Pimpleton definiva una figura umana con gambe e braccia, più realistica di quanto offerto dalla concorrenza.

La promessa, ma mai consegnata “Tastiera Intellivision” avrebbe poi trasformato la console in un vero e proprio home computer: non vide mai la luce, ma nel 1982 il concetto fu ereditato dall’ECS, sistema che consentiva di collegare una tastiera, una stampante termica e una tastiera musicale, nonché baloccarsi con una versione limitata e un po’ buggata di BASIC.

Troppo poco e troppo tardi per sopravvivere all’avanzata della Terza Generazione e del Commodore 64, ma abbastanza per lavorarsi Atari ai fianchi.

Va ammesso che Atari fino alla fine della Seconda Generazione mantenne il primato del VCS intatto, insidiato però da ColecoVision e Intellivision, il secondo onnipresente in Italia grazie alla penetrazione di Mattel.

Ma non fu l’unico modo in cui i due rivali si scontrarono.

I Blue Sky Rangers vs Activision

Abbiamo già visto come una delle concause del tracollo della seconda generzione delle console fu il fatto che Atari si rivelò impreparata a gestire la concorrenza dei giochi sulla propria console se non per vie giudiziarie: nel momento in cui quattro impiegati e sviluppatori per Atari (David Crane, Larry Kaplan, Alan Miller e Bob Whitehead), la c.d. “banda dei quattro” stanchi di non ricevere riconoscimento e gratifiche (anche economiche) per il loro lavoro se ne andarono sbattendo la porta in malo modo e fondando una loro ditta di videogames, la Activision, Atari non potè far nulla per impedirlo.

Anzi, non potè far nulla per impedire che chiunque si dedicasse a creare giochi per Atari, contribuendo ad affossare la qualità del mercato.

Mattel fece una cosa diversa: bisognerà aspettare Nintendo e la Terza Generazione di console per avere “lockout chip” pronti a impedire alle console di leggere fisicamente i giochi di concorrenza, ma Mattel radunò il manager Gabriel Baum e i programmatori Don Daglow, Rick Levine, Mike Minkoff e John Sohl (cui si aggiunsero nel massimo splendore della ditta un altro centinaio di impiegati) in un cullatissimo e supersegreto gruppo di elite chiamato “I Blue Sky Rangers”, tenuti segreti e “coltivati” con cura proprio perché non passassero mai alla concorrenza.

Finale di partita

Lo scontro tra Atari, Coleco e Mattel ebbe un finale anticlimatico: la Terza Generazione di Console spazzò via la Seconda e Commodore creò il concetto di “computer che può essere usato per giocare”, buttando fuori dal mercato Atari, Coleco e il marchio Intellivision che mutarono e riapparvero in varie forme, tra cui un Atari (o meglio, uno degli horcrux del’originale Atari) in mano allo stesso Jack Tramiel fondatore di Commodore tornata come rivale e ultimo ostacolo della Commodore stessa.

Dopo mille vicissitudini, abbiamo visto, Atari SA ha comprato il marchio Intellivision.

“Atari è stato un partner prezioso e abbiamo piena fiducia che saranno custodi responsabili del leggendario marchio Intellivision,” ha dichiarato Phil Adam, CEO di Intellivision Entertainment. “Attendiamo con ansia la nostra collaborazione ampliata e la prospettiva di portare una vasta gamma di nuovi titoli sulla piattaforma domestica di gioco Amico.”

L’acquisto ha riattivato le speranze di vedere Amico, la console nostalgia di Intellivision annunciata in Pandemia e mai rilasciata e aperto la vita all’impensabile: gadget Atari col logo storico di Intellivision.

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