Agevolata la spesa online a casa con buono Esselunga da 250 euro, ma è una bufala WhatsApp

di Redazione Bufale |

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Agevolata la spesa online a casa con buono Esselunga da 250 euro, ma è una bufala WhatsApp Bufale.net

Diventato decisamente virale in queste ore il presunto buono Esselunga da 250 euro, che potrebbe trarre in inganno soprattutto coloro che a causa del Coronavirus stanno effettuando la spesa online con consegna a casa. Ci riferiamo alle fasce più deboli, per forza di cose maggiormente esposte quando si creano bufale e truffe di questo tipo, come vi abbiamo fatto notare ieri con Conad. Evidentemente, malintenzionati ed hacker non si fanno scrupoli in questo periodo, visto che segnalazioni simili le stiamo avendo anche con Coop.

Impariamo a riconoscere il falso buono Esselunga da 250 euro con spesa a casa

In particolare, il falso buono Esselunga da 250 euro sta circolando su WhatsApp il 15 aprile, con la prima segnalazione che ci è arrivata attorno alle 16. Il tempo di effettuare tutte le verifiche del caso, in riferimento a presunte campagne dedicate a coloro che sono solito effettuare la spesa online con consegna a casa. Poi la certezza. Oggi 15 aprile, infatti, è in atto una vera e propria truffa che rischia di mettere a rischio la sicurezza di tantissimi italiani, propensi a rivolgersi a questa catena.

Esattamente come osservato con Conad, occorre fare grande attenzione con il messaggio WhatsApp che preannuncia il buono Esselunga da 250 euro. In molti, soprattutto quelli di una certa età, potrebbero seguire il link contenuto nel messaggio ed arrivare in una pagina esterna mai riconosciuta dall’azienda. Qui, infatti, sarà possibile rispondere ad alcune semplici domande e a guadagnare il codice sconto apparentemente utilizzabile anche per la spesa online.

Niente consegna a domicilio, niente spesa portata fino a casa vostro con lo sconto online. Secondo quanto abbiamo raccolto interpellando l’azienda, infatti, il buono Esselunga da 250 euro attualmente non esiste e quella riportata oggi è una truffa. Smentita arrivata poi anche sui social ufficiali. Sarà sufficiente fornire i propri dati personali, eventualmente anche quelli della carta di credito, per rischiare moltissimo. Diffidate di queste catene ed avvertite tutti.

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