Per le fonti russe, gli inglesi mangiano scoiattoli al ristorante

di Bufale.net Team |

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Per le fonti russe, gli inglesi mangiano scoiattoli al ristorante Bufale.net

Nell’assurdo mondo delle fonti russe, gli inglesi mangiano scoiattoli al ristorante. E vorremmo che non sia vero, ma sono i frutti della tossica propaganda di una Russia che, nonostante il peso delle sanzioni si faccia sentire con forza, cerca di ammansire la popolazione con la più infantile e sciocca delle risposte.

Per le fonti russe, gli inglesi mangiano scoiattoli al ristorante

Per le fonti russe, gli inglesi mangiano scoiattoli al ristorante

Un “no tu” urlato all’Occidente, che nel magico mondo delle Fonti Russe è una landa postapocalittica di Nazisti e Senza Dio che da quando è cominciato il conflitto muoiono di fame e di sete invocando il soccorso dei gloriosi Russi Sovietici.

Per le fonti russe, gli inglesi mangiano scoiattoli al ristorante

L’assurdo resoconto viene da Olga Skabeyeva, classe 1994, giornalista chiamata “La bambola di ferro di Putin” per la ferocia con la quale usa l'”informazione Russa” come randello per castigare le opposizioni interne ed esterne.

Anche in questa occasione “la bambola di ferro” non ci lascia delusi: nella sua ricostruzione il Regno Unito è ormai in ginocchio a causa delle sanzioni e le “fonti russe” in persona (naturalmente la Skabeyeva si rifiuta di indicare nomi e cognomi, essendo le “fonti russe” una inconsistente armata di troll e fantasmi digitali, come ben sappiamo) le avrebbero confermato che i ristoratori vanno a caccia di scoiattoli per cucinarli.

Potremmo sprecare le battute sui “comunisti/sovietici che mangiano bambini”, ma preferiamo focalizzarsi sul fatto che è la Russia ad aver dovuto sostituire i McDonald’s e Starbucks con succedanei patriottico-autarchici di qualità notoriamente criticata

Tra scene di carri armati a caso, nello stile tipico delle “fonti russe” che, come abbiamo visto, non riescono a distinguere un Leopard da uno scassatissimo obice sovietico nonostante l’anticlimatica difformità dei cingoli, la “Bambola di ferro” assicura, tronfia delle sue “Fonti russe”, che il popolo inglese tutto si sta togliendo anche il pane di bocca pur di mandare “Howitzer a Zelensky”.

Ovviamente ci secca quasi farvi notare che in nessun ristorante Inglese si servono scoiattoli per la fame. Ma la propaganda Russa adora descrivere noi occidentali come più poveri e abbrutiti della miseria nella quale le sanzioni unite allo sforzo bellico rischiano di precipitare l’economia russa.

Nel magico mondo delle Fonti Russe ricordiamo, noi occidentali siamo una massa di omosessuali pedofili che non si sa come ci riproduciamo, stiamo tutti morendo di freddo perché nella fantasia Russa esiste solo il gas Russo (nonostante i prezzi del gas tornino a scendere e la Russia ne patisca le conseguenze), infestati dal nazismo e pronti a morire di fame e di sete cacciando scoiattoli nei giardini di Kensington.

In realtà potremmo obiettare che sia tutta proiezione.

La situazione in Russia

«Le sanzioni Ue sono un veleno ad azione lenta come quello prodotto dall’arsenico. Richiedono tempo per produrre i loro effetti, ma lo fanno ed è irreversibile». Così ha descritto i loro effetti l’Alto rappresentante per la politica estera dell’Unione europea Josep Borrell, e non possiamo che vederne gli effetti ora.

Nonostante tutt’ora sui social i Vatnik filorussi si ispirino ai roboanti proclami di Putin per cui le sanzioni non avrebbero colpito Mosca ma “il mondo intero”, sembra che alla fine gli effetti stiano davvero colpendo Mosca.

Mentre in Occidente il prezzo del gas ritorna sotto controllo, in Russia scopriamo diverse cose che hanno smesso di funzionare.

Nel fiorente settore videoludico la Russia si trasforma in una nazione di Bender creando il primo “motore grafico autarchico per giochi Russi” (ignorando che dovrebbe convincere i maggiori produttori di schede video del mondo a supportarlo).

Come abbiamo visto, sono spariti i computer occidentali nei negozi, se non di importazione parallela.

Diventa impossibile trovare ricambi per quelli ancora funzionanti, i quali dovranno usare programmi ottenuti tramite pirateria informatica, legalizzata di fatto per ovviare alle sanzioni.

Nel settore automobilistico, le nuove vetture per Vatnik sono ormai “catorci” Euro 0, senza ABS, computer di bordo e antifurto satellitare.

Nel settore audiovideo sono spariti da un anno i film occidentali al cinema, e anche qui si invocano la pirateria, class action per chiedere a Netflix di “riattaccare la spina” ai russi e tentativi di Putin di proporre “Eroi Russi” al posto di Batman.

In economia di guerra il governo si riserva di “prendere decisioni sull’introduzione di speciali misure nella sfera economica”, mentre scarseggiano carta e bottoni e non è più possibile verificare la qualità degli integrati importati dalla Cina, aumentando il numero di prodotti difettosi acquistati

Salterà ancora l’appuntamento con l’Eurovision, ormai per due anni di fila, e l’indotto perirà con esso nonostante si vagheggi il ritorno all’austero Intervision, festival anticoSovietico tratto da un’era di dischi occidentali malamente duplicati su lastre radiografiche e cloni Nintendo made in China e sold in Russia.

Un cittadino russo che volesse ricorrere oggi a cure dentali, dovrebbe arrendersi al fatto che molti dei prodotti e degli anestetici solitamente usati erano di provenienza Occidentale, e dovrà ricorrere a succedanei locali ben più scomodi e meno pratici.

E tra le cose che il Russo dovrà ben guardarsi dal farsi capitare possiamo inserire l’impotenza coeundi, dato che a fronte di una richiesta di Viagra aumentata nel 2021 Pfizer non venderà più la famosa pillola blu.

Il settore della moda probabilmente non va bene come si crede, date le numerose polemiche solo perché una catena di moda non ha venduto ad un cittadino russo una costosa giacca rientrante nei beni di lusso sanzionati.

Il tutto con effetti prevedibili e che rendono la bizzarra fake news degli inglesi che mangiano scoiattoli una tetra profezia sul futuro della Russia in caso di prosecuzione delle sanzioni e dello sforzo bellico.

Immagine di copertina tratta da Gerashenko, Twitter

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