Superficiali sulla piccola Kata ritrovata: la bambina scomparsa a Firenze ancora non si trova

di Redazione Bufale |

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Superficiali sulla piccola Kata ritrovata: la bambina scomparsa a Firenze ancora non si trova Bufale.net

Ci segnalano ancora una volta alcuni post su Facebook, tramite i quali si annuncia “Kata ritrovata“. Chiaro riferimento alle sorti della bambina di 5 anni scomparsa a Firenze circa un mese fa, con immagini e contenuti che a conti fatti finiscono soltanto per ostacolare ricerche già complesse per il contesto in cui devono essere condotte. A differenza di quanto avvenuto un paio di settimane fa, in questo frangente non si fa riferimento al ritrovamento del corpo in un cassonetto, ma all’epilogo felice di questa storia.

Insistono coi post su Kata ritrovata: cosa sappiamo sulla bambina scomparsa a Firenze in queste ore

Vorremmo tanto confermarlo, ma tutte le nostre analisi condotte in mattinata non hanno fatto emergere alcuna fonte a proposito di questa notizia. Da qui, l’utilizzo di una mascherina molto chiara per l’articolo odierno. Parlare di “Kata ritrovata”, come vi riportiamo da tempo, non vuol dire soltanto illudere i tanti italiani, speranzosi che la bambina sia ancora viva, ma anche mettere il bastone tra le ruote agli inquirenti.

Così facendo, infatti, potrebbe innescarsi un processo che rischia di rilassare tutti, disperdendo segnalazioni in Italia o all’estero in merito a presunti avvistamenti. Chiaramente, ogni giorno che passa tende ad abbassare la percentuale di probabilità che la piccola possa tornare a casa, ma tutti abbiamo il dovere non solo di sperare, ma anche di fare molta attenzione alle bambine di quella età che potremmo vedere ovunque. Magari individuando dettagli utili per riconoscerla.

Ribadiamo che “Kata ritrovata, ad oggi, più che una fake news rappresenti una notizia totalmente priva di fonti, con tutto quello che ne consegue anche in termini di ricerche per la Polizia e per la sua famiglia. Vi terremo aggiornati in caso di ulteriori novità, ma nel frattempo state alla larga dai post acchiappaclick che girano sui social, incuranti dei danno che procurano agli inquirenti.

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