Startup vende ghiaccio dei ghiacciai artici ai ricchi di Dubai

di Shadow Ranger |

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Startup vende ghiaccio dei ghiacciai artici ai ricchi di Dubai Bufale.net

Startup vende ghiaccio dei ghiacciai artici ai ricchi di Dubai, e questo è il caso della settimana. Commercialmente ha il suo fascino va detto: Arctic Ice promette alle elite miliardarie di Dubai l’emozione del “ghiaccio più puro al mondo” promettendo un’esperienza raffinata e la promessa di limitare i danni all’ambiente, anzi “ridurre l’impatto dello scioglimento dei ghiacciai portando via un po’ di ghiaccio”

Startup vende ghiaccio dei ghiacciai artici ai ricchi di Dubai

Startup vende ghiaccio dei ghiacciai artici ai ricchi di Dubai

Di fatto, come dimostrato dagli esperti interpellati (e come in fondo era anche ovvio) l’esperienza gusto-olfattiva non dovrebbe essere così diversa dall’usare uno stampino e una ottima acqua oligominerale

L’acqua è acqua, da dovunque essa provenga. Però si sa, chi ha ricchezza vuole ostentarla e dove c’è il lusso c’è chi chi lo vende.

Startup vende ghiaccio dei ghiacciai artici ai ricchi di Dubai

Secondo la startup infatti vendere il ghiaccio agli Emirati Arabi è un’attività ecosostenibile: le popolazioni nordiche, dichiarano i venditori, hanno sempre usato il ghiaccio locale per uso alimentare, si tratta di ghiaccio purissimo il cui ricavato potenzia l’economia locale, e i mezzi che consentono di estrapolare il ghiaccio più puro dai ghiacciai già puri sono non solo ecosostenibili, ma usano per il trasporto i container frigoriferi che lascerebbero il paese vuoto perché la Groenlandia importa più beni surgelati di quanti ne esporta.

Secondo l’Oceanografo Dottor Dirk Notz l’operazione però qualche dubbio lo apre.

In primo luogo, i ghiacciai artici sono giusto neve molto vecchia diventata ghiaccio. Non esiste un vero e proprio metodo per sapere da che secolo viene il “ghiaccio purissimo” che vendi, e se in quel periodo ad esempio ci fosse stata un’eruzione, la purezza se ne sarebbe andata a ramengo trasformando quel blocco in acqua come l’altra.

Ovviamente poi l’esperienza gusto-olfattiva è diversa. Dal punto di vista sensoriale, il ghiaccio artico contiene dell’aria, quindi si otterrà un gradevole effetto di “scricchiolio” nel bicchiere e il contenuto di minerali dovrebbe essere abbastanza basso da non aggiungere sapori.

Questo incidentalmente annienta alcuni proclami della startup, come quelli relativi al ghiaccio artico come privo di bolle d’aria (anzi, uno degli appeal aggiunti potrebbe venire proprio dall’aria) e come latore di un punto di scioglimento diverso da quello del ghiaccio normale (le leggi della fisica continuano ad applicarsi anche ai miliardari, infatti).

Esclusi i dubbi sulla sicurezza alimentare, ogni prodotto viene verificato, non è possibile escludere ordinarie contaminazioni durante il viaggio (che non rendono, si badi, il ghiaccio artico meno sicuro, ma semplicemente “ghiaccio come ogni altro”), anche se l’uso di container già destinati all’import-export potrebbe effettivamente ridurre quell’impianto.

Insomma, uno degli infiniti lussi di cui chi ama lo sfarzo ama circondarsi.

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