Sì, probabilmente i dinosauri avevano le piume (ma non tutti)
Il condizionale è d’obbligo, ma assai probabilmente i dinosauri avevano le piume. Non tutti certo, e non nel modo che possiamo immaginare e che vediamo in webcomic come Darbi sulla piattaforma Webtoons, la storia di un antieroe T-Rex descritto con lo sgargiante piumaggio smeraldino di un enorme parrocchetto.
Assai probabilmente i resti noti dei T-Rex sono circondati da tracce di una pelle squamosa, forse lanugginosa ma non piumata. Ma alcuni sauri con lui imparentati piumosi lo erano eccome.
Sì, probabilmente i dinosauri avevano le piume (ma non tutti)
Parliamo ad esempio dello Yutyrannus Huali, il cui nome tradisce la sua anomalia: se il Tyrannosaurus Rex deriva il suo nome dall’essere “Il Re dei Sauri”, lo “Yutyrannus” deriva tale nome dall’essere “un sauro piumato”.
Il citato Darbi, descritto nel suo fumetto come un T-Rex, somiglia in realtà più al cugino freddoloso Yutyrannus, bestiola da circa nove metri vissuta nell’attuale Cina, in aree dove la temperatura era prossima ai dieci gradi.
Al contrario dei suoi imponenti discendenti e cugini, lo Yutyrannus aveva bisogno di tutto il tepore che trovava, e come noi uomini evolvendoci abbiamo perduto buona parte della pelliccia che altri primati detengono, il T-Rex ha perduto il piumaggio che antenati e cugini usavano per tenersi caldi.
Lo Yutyrannus non volava, e le sue piume erano ancora inadatte al volo: la finzione si avvicina alla realtà, e come nel citato “Darbi” il fratello del protagonista è descritto come un vanesio sauro pronto ad agghindare le sue splendide penne per attrarre l’attenzione, gli Yutyrannus probabilmente usavano le loro piume come farebbe un pavone, per attirare compagnia.
È comunque probabile, ma non sicuro, che i piccoli T-Rex potessero avere una peluria/piumino: semplicemente non se ne sono trovate tracce nei reperti adulti, ricerca stimolata dalla prova che invece sauri come lo Yutyrannus ne avevano.
E non sarebbero stati gli unici sauri, anche se parliamo di piume “informi”, ammassi di cheratina ancora allo stato di “protopiume”, che, come i nostri capelli, spuntavano laddove c’era bisogno di tepore o visibilità.
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