Sedicente infermiera Australiana dichiara di voler distribuire dolcetti contaminati col virus della varicella

di Shadow Ranger |

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Sedicente infermiera Australiana dichiara di voler distribuire dolcetti contaminati col virus della varicella Bufale.net

Il mondo è pieno di mitomani, nella migliore della ipotesi. Nella peggiore, di persone che se non concepissero piani così folli da rasentare l’idiozia rasenterebbero il pericolo.

Può quindi capitare che una donna, che per privacy chiameremo S.W. dichiari di essere un’infermiera iscritta all’albo a Brisbane. Di questo se la vedrà l’ordine professionale locale. Sia che la stessa sia una millantatrice, e quindi non iscritta, sia che sia iscritta ma con falso nome per lanciarsi in bizzarre dichiarazioni che speriamo essere solo una trollata.

E può capitare che la sedicente infermera dichiari di avere un figlio infetto di varicella e di essere pronta a distribuire lecca lecca manipolati dallo stesso sperando di contagiare il maggior numero di bambini per donare loro immunità naturale (cavallo di battaglia dei novaxx).

Ma può anche capitare che la stessa, convinta di star facendo un’opera meritoria o nel tentativo di portare il suo crudele scherzo al livello in cui l’irritazione diventa rabbia, dichiari di essere pronta a spedire lecca lecca infetti in tutta l’Australia per un dollaro australiano a testa.

E può capitare che tutto questo, cosa che ricordiamo nella migliore delle ipotesi è uno scherzo brutale e crudele verso chi della varicella è stato vittima e nella peggiore è un autentico crimine, appaia come un “simpatico post” in un gruppo di antivaccinisti.

Il post sui dolcetti contaminati dal virus della varicella

Riportato dalla pagina Light for Riley, una pagina australiana in favore della vaccinazione creata in memoria di una bambina morta di pertosse prima di essere stata vaccinata, contagiata per causa della mancanza di immunità di gregge.

Tradurremo sia il post della sedicente infermiera che del padre della piccola Riley

Così il mio bellissimo figlio J ha la varicella, quindi abbiamo entrambi deciso di voler aiutare altri a raggiungere l’immunità naturale questo Halloween. Quindi stiamo giusto aprendo e chiudendo tutte le confezioni e siamo ansiosi di aiutare tutti nella nostra comunità [NdTraduttore: contaminando i leccalecca e cercando di contagiare il maggior numero di persone possibili]. Se qualcun altro vuole ottenere un po’ di dolcetti per i suoi figli, ben venga che ci mandi un dollaro per le spese di spedizione

Accolto dal padre col seguente testo

Avete mai visto qualcosa che vi fa venire all’istante la pelle d’oca?

Che ne pensate di questo?

1. Ti senti eccitata perché tuo figlio si è ammalato di varicella
2. Congegni un piano per infettare consapevolmente i figli di altre persone distribendo lecca lecca contaminati la notte di Halloween
3. Decidi di vantartene su Facebook su un gruppo di antivaccinisti

Ciliegina sulla torta?  Vedete quell’RN che non abbiamo censurato accanto al nome? Sta per Registered Nurse, Infermiera Iscritta all’Albo.

La donna che ha scritto questo post si dichiara un’infermiera all’Ospedale Pediatrico di Brisbane

Non resto spesso senza parole, ma in questo caso ci sono riusciti

– Il padre di Riley

PS: Ci sono buone probabilità che la donna in questione non sia una vera infermiera, ma stia millantando

Infatti dai commenti scopriamo che l’Ospedale Pediatrico di Brisbane dichiara di non aver mai avuto un’infermiera corrispondente al nome della stessa (che è stato inviato presso di loro non censurato), ma di aver deciso di aprire una serie di indagini, anche giudiziarie, per perseguire la stessa.

Le complicazioni della varicella

Delle due l’una infatti: o siamo di fronte ad una millantatrice seriale che ha millantato il titolo di infermiera ed un racconto terrificante, cagionando alla struttura un gravissimo danno, o siamo di fronte ad una millantatrice seriale che ha deciso coscientemente di distruibire dolcetti infetti ai bambini.

Ricordiamo infatti che la varicella si trasmette per via aerea (mediante goccioline respiratorie diffuse nell’aria) o mediante contatto con le lesioni causate dalla malattia.

Quindi, amettendo che la sedicente infermiera abbia solo millantato il titolo che l’ospedale pediatrico nega abbia e non il resto della storia, avremmo delle caramelle “spugnate” nelle pustole nel triste tentativo di cagionare una pandemia dalle gravi conseguenze.

La varicella è in genere una malattia benigna che guarisce nel giro di 7-10 giorni. La malattia tende ad avere un decorso più aggressivo nell’adolescente e nell’adulto, e può essere particolarmente grave se colpisce persone immunodepresse (persone con infezione da Hiv, persone sottoposte a chemioterapia o in cura con steroidi per asma o altre malattie). Le complicanze della varicella sono rare nei bambini sani e si verificano per lo più nelle persone immunodepresse, nei neonati e negli adolescenti o adulti. Possono verificarsi superinfezione batterica delle lesioni cutanee, trombocitopenia, artrite, epatite, atassia cerebellare, encefalite, polmonite e glomerulonefrite. Tra gli adulti la complicanza più comune è la polmonite.

L’infezione produce immunità permanente in quasi tutte le persone immunocompetenti: raramente una persona può sviluppare due volte questa malattia. Tuttavia, il virus non viene eliminato dall’organismo, ma rimane latente (in genere per tutta la vita) nei gangli delle radici nervose spinali. Nel 10-20% dei casi il virus si risveglia a distanza di anni o di decenni, solitamente dopo i 50 anni, dando luogo all’herpes zoster, noto comunemente come “fuoco di Sant’Antonio”. Lesioni a grappolo di tipo vescicolare si presentano al torace, a volte accompagnate da dolore localizzato. Il dolore che persiste oltre un mese viene chiamato neuralgia posterpetica.

Se la varicella viene contratta da una donna all’inizio di una gravidanza (nei primi due trimestri di gestazione) può trasmettersi al feto, causando una embriopatia (sindrome della varicella congenita). I bambini che sono stati esposti al virus della varicella in utero dopo la ventesima settimana di gestazione possono sviluppare una varicella asintomatica e successivamente herpes zoster nei primi anni di vita. Se invece la madre ha avuto la malattia da cinque giorni prima a due giorni dopo il parto, può verificarsi una forma grave di varicella del neonato, la cui mortalità può arrivare fino al 30%.

Potenzialmente quindi causando invalidità permanente o morte nei soggetti immunodepressi, una generazione di futuri anziani sofferenti di Herpes Zooster e aborti in giovani puerpere.

Se tutto questo è una beffa crudele ai danni dei “vaccinisti”, vale la pena scherzare con la morte? Se tutto questo non lo è, auspichiamo che vi siano gravi sanzioni.

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