Sabato 13 giugno 2020 apertura di Disneyland a Roma: svolta in Italia, ma 3 cose non tornano
Da un paio di giorni a questa parte sta girando su Facebook un evento che annuncia l’apertura di Disneyland a Roma il prossimo 13 giugno 2020. Una di quelle notizie che potrebbe cambiare non poco le cose per il pubblico italiano, finalmente accontentato con la possibilità di recarsi presso un’area caratterizzata da giochi e divertimento senza doversi fare qualche ora di aereo per raggiungere Parigi. In verità, tempo fa si parlava di un progetto simile per il Canada, come forse ricorderete tramite un articolo in archivio, ma per motivi imprecisati non se ne fece più nulla.
Ed è questo il primo punto sul quale invitiamo i nostri lettori a riflettere nel prendere per buone le indiscrezioni che oggi 22 luglio circolano in Rete a proposito della possibile apertura di Disneyland a Roma nel 2020: un discorso che non si è concretizzato in contesti socioeconomici più avanti del nostro, può mai essere attuato in Italia in un periodo storico come questo? Nella stessa Capitale dove si fa tanta fatica a portare avanti il discorso dello stadio per la Roma. Dettagli che non si possono certo trascurare.
Chi è la fonte dietro l’annuncio dell’apertura di Disneyland a Roma nel 2020?
Ancora, in situazioni del genere diventa indispensabile l’analisi delle fonti per risalire all’autenticità di annunci tanto importanti. Chi lo ha detto che nel 2020 ci sarà l’apertura di Disneyland a Roma? L’evento su Facebook di cui vi stavamo parlando in precedenza menziona un anonimo assessore alla Regione Lazio. Nessun nome, nessun link e nessuna prova che ci sia quantomeno un progetto per concretizzare un’idea di questo tipo.
Si può portare Disneyland a Roma in soli undici mesi?
L’altro grande dilemma riguarda i tempi. Si parla infatti di apertura di Disneyland a Roma entro il mese di giugno del 2020. Come sottolinea OptiMagazine, possibile che in meno di un anno si passi dalla totale assenza di tracce sul progetto alla realizzazione di un’opera tanto importante? Tante, troppe cose che non tornano, che ad oggi collocano questa notizia (quasi) tra le bufale del momento.
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