Rintracciata la catena delle truffe sui bitcoin con i personaggi famosi: l’indagine svedese
Ricorderete tutti le truffe sui bitcoin, ed il loro eterno funzionamento.
Le truffe sui bitcoin con i personaggi famosi: di cosa parliamo
Per chi non lo sapesse, lo ricordiamo qui, e vi invitiamo a cliccare sul link precedente per leggerne qualche esempio. La truffa dei Bitcoin è un tipo di Phishing neppure molto elaborato.
Per Phishing lo sapete intendiamo quel genere di truffa dove qualcuno si appropria dell’identità di qualcun altro, o millanta una posizione di prestigio in modo da accreditarsi come soggetto degno di fiducia e stima.
In questo caso parliamo di una ridda di pagine sempre uguali, basate sullo stesso identico racconto
Un personaggio famoso nel paese dove il Phishing viene perpetrato (parliamo dell’Italia, quindi italiano) partecipa ad una famosa trasmissione televisiva. Foto del personaggio famoso e di conduttori televisivi famosi corroborano la storiella inventata. Nella storia, praticamente sempre uguale salvo poche variazioni, il personaggio famoso annuncia che grazie ai suoi investimenti su Bitcoin su una nuova piattaforma è diventato miliardario. Oppure dichiara di aver subito gravi perdite finanziarie e sull’orlo della rovina ha scoperto una nuova piattaforma per gli investimenti su Bitcoin ed è diventato miliardario. Il racconto generalmente si conclude col personaggio famoso che nell’immaginaria puntata della trasmissione prescelta chiede al conduttore o alla conduttrice di fare un investimento di prova, facendole investire sul posto una cifra “in affiliazione” (ovvero dietro invito). L’esperimento riesce e il conduttore chiude la puntata con l’irrealistico scenario di un immediato guadagno a tre zeri plaudito dalla folla in studio.
A rendere più condita ed appetibile la storiella irrompono i commenti di numerosi account, evidentemente fake e le cui foto riappaiono in tutte le varianti dei diversi stati, che dichiarano di aver provato i consigli del VIP ed essere diventati ricchi, o sfuggiti ad una grave indigenza diventando milionari.
Tutto questo, ovviamente, è un falso creato per guidare gli sprovveduti verso servizi di trading online, senza alcuna garanzia per il guadagno promesso.
L’indagine svedese
Il giornale svedese Dagens Nyheter ha pubblicato domenica una lunga inchiesta in cui racconta come un’azienda americana, la Ads Inc, sia dietro a una grossa truffa online che promuove investimenti fraudolenti in bitcoin usando come testimonial, a loro insaputa, personaggi famosi di decine di paesi del mondo, compresa l’Italia. L’inchiesta è stata coordinata da Dagens Nyheter e realizzata assieme all’Organized Crime and Corruption Reporting Project (OCCRP), di cui in Italia fanno parte IrpiMedia e la Stampa, che oggi ha pubblicato un articolo in cui racconta la vicenda. Ulteriori articoli sono apparsi sui siti di altri partecipanti all’OCCRP.
Parliamo di una inchiesta voluta e realizzata da un network di giornalisti investigativi.
Esattamente il “mainstram” che disinformatori, complottisti e affini sembrano odiare con tutte le loro forze minacciando ogni genere di ostacolo sulla loro strada e che, mentre la “controinformazione” tace, si mettono in prima linea per scoprire informazioni.
In questo caso l’indagine svedese Dagens Nyheter parte dalla scoperta nella sede dell’azienda di un database di 300Gb di testi, fotografie di VIP e “semplici commentatori” e materiale modificato in modo da coprire la maggior parte delle nazioni, trasmissioni televisive e celebrità del mondo.
Anche Buzzfeed aveva scoperto la stessa cosa, scoperchiando un verosimile vaso di pandora: non è detto che solo l’azienda citata faccia parte di questo “network”, ma potenzialmente la struttura è replicabile da chiunque voglia irretire utenti con la sirena del facile ricavo.
Una vera e propria rete a più livelli, dal peone sottopagato per gestire una o più false pagine Facebook del VIP di turno, con tanto di messaggi sponsorizzati e foto del personaggio famoso e suoi familiari, ai livelli più elevati dell’organizzazione.
Troverete una lunghissima indagine de La Stampa: ma spero che tutto questo vi abbia insegnato a diffidare.
Se il nostro servizio ti piace sostienici su PATREON o
con una donazione PAYPAL.