Riappare in mare dopo nove mesi di sparizione: cercava il tesoro di Montecristo

di Shadow Ranger |

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Cercava il tesoro di Montecristo: perché ci sono libri che ti cambiano la vita. Suggestioni letterarie che restano con te per sempre.

Il mondo della vita reale, spesso duro e crudele e il mondo della fantasia spesso possono avere strane intersezioni.

Come è nel caso di D.P., imprenditore scomparso a gennaio, lasciandosi alle spalle solo una macchina in fiamme e resti ossei non attribuibili in alcun modo alla sua morte.

Esattamente come nel romanzo di Dumas, la storia dell’imprenditore che cercava il tesoro di Montecristo è decisamente più strana e avventurosa.

Non c’è un Abate Faria (al momento) per D.P., ma solo l’Italia della crisi economica semipermanente ulteriormente aggravata dalla pandemia da COVID19.

La sua avventura comincia quindi ad Agosto, dove semplicemente non torna da un viaggio di lavoro in Albania. Alle autorità dirà di essere stato motivato da una ingente situazione debitoria, ma di non aver tentato in alcun modo di ottenere soldi dall’assicurazione.

Infatti la soluzione desiderata era molto più letteraria e immaginifica.

La prima parte della storia è tragica, ma non sarò io a raccontarla. Chi ha dato fuoco all’auto? Perché questo allontanamento? Le risposte ci sono, ma sono rimaste tra le mura della Procura.

Ha dichiarato D.P. su questo momento della sua avventura, passando come in un prologo letterario al pezzo forte, alla scena madre.

Riappare in mare dopo nove mesi di sparizione: cercava il tesoro di Montecristo

Mesi dopo infatti D.P. riappare in un albergo all’Isola del Giglio, fornendo documenti falsi come il suo nume tutelare e antecedente letterario Edmond Dantes, il Conte di Montecristo.

Al pari di Dantes, rovinato dalla cospirazione di coloro che credeva suoi amici e desideroso di riscatto, D.P. in qualche modo si è procurato una mappa, gommoni e arnesi di scavo: anche lui vuole sbarcare sull’isola di Montecristo per reclamarne il tesoro e con esso la possibilità di una nuova vita.

Al pari di Dantes, anche nella storia di D.P. compare un Abate, o meglio un prelato. Non l’Abate Faria, rinchiuso nel Castello di If con la sua mappa in attesa di un uomo degno, ma un sacerdote cattolico che gli ha fornito riparo in una comunità di religiosi, dalla quale è partito in pellegrinaggio pe

Va detto purtroppo che l’Abate Faria e il tesoro di Montecristo sono solo suggestioni letterarie: l’Isola di Montecristo è poco più che uno scoglio, rilevante dal punto di vista della conservazione ambientale ma priva del leggendario tesoro in grado di rendere Edmond Dantes l’uomo più ricco e desiderato della nobiltà Italiana e Francese.

Non si aprirà quindi per D.P. lo stravagante mondo della nobiltà e la vita di avventure, vendette e catarsi di Edmond Dantes, ma una lunga fila di accuse: a Tirana lo aspettano indagini per simulazione di reato e sottrazione di cadavere (le ossa usate nella simulazione del suo omicidio), in Italia sostituzione di persona per aver usato documenti falsi nel suo soggiorno Toscano.

Cosa, quest’ultima, che quando Edmond Dantes mutò il suo nome in “Conte di Montecristo”, non gli accadde.

Il destino della D. e della P.

D.P. sono le iniziali dell’imprenditore Italiano. Edmond Dantes il nome del suo nume letterario.

Ma la vicenda di Edmond Dantes è ispirata ad un altro P. famoso: Pierre Picaud.

Pierre Picaud, citato in H. Ashton-Wolfe,True Stories of Immortal Crimes (1931), fu esattamente la persona che ispirò Dumas nello scrivere le avventure di Edmond Dantes.

Anche lui un brav’uomo tradito da tre amici e ingiustamente condannato alla prigionia, Picaud incontrò un ricco prelato in galera, che gli rivelò l’esistenza di un tesoro a Milano.

Tesoro che usò per cambiare la sua identità e spendere il resto della sua vita a rintracciare e rovinare la vita dei tre cospiratori, fino al momento in cui un amico comune dei quattro, a conoscenza della cospirazione ma non parte diretta, prese in mano la situazione catturandolo e ferendolo a morte per non essere il prossimo sulla lista.

Le vicende, narrate da Picaud stesso, potrebbero essere alquanto romanzate, ma divennero il centro della narrazione del suo Alter Ego letterario Edmond Dantes, per poi diventare guida di D.P.

Immagine tratta da: “Il Conte di Montecristo”, 1998

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