“Quando l’amore è dannoso”: ma è un testo del 2017

di Bufale.net Team |

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“Quando l’amore è dannoso”: ma è un testo del 2017 Bufale.net

Ci è stata segnalata mediante twitter la condivisione di un testo “quando l’amore è dannoso”, attribuita ad una difesa delle disposizioni del Green Pass contro la volontà familiare.

“Quando l’amore è dannoso”: ma è un testo del 2017

Senza volere entrare nel ginepraio di discussioni nate possiamo subito dire una cosa. L’estratto non parla del Green Pass perché nel 2017, anno in cui l’articolo è stato pubblicato, COVID19 neppure esisteva.

Possiamo quindi parzialmente rassicurare i condivisori di buona fede del testo che ci hanno inoltrato l’appello chiedendo se sia fake o meno.

È un estratto di un discorso più ampio, relativo al 2017 e assolutamente non relativo al Green Pass.

“Quando l’amore è dannoso”: ma è un testo del 2017

Si tratta infatti di una lettera aperta di uno scrittore, F. Camon, data 14 settembre 2017.

Il fact checking ha lunga memoria: in quel periodo il decreto Lorenzin dispiegava i suoi effetti principali, introducendo l’obbligo vaccinale per diverse vaccinazioni pediatriche.

Certo, sappiamo tutti che il Decreto Lorenzin entrò in vigore a Luglio, ma secondo un tragico copione che stiamo vivendo in anche in questi giorni, da Luglio a Settembre l’opposizione social allo stesso si limitò a millantare l’esistenza di metodi improbabili per evitare le sanzioni, compreso il trollare i pediatri a colpi di supercazzole Mascettiane, minacce di improbabili azioni legali e richieste di manleve prive di valore,

Alla fine si arrivò da un Luglio 2017 dove i “pifferai magici” sui social prescrivevano formule magiche ad uno scenario di sanzioni per i ragazzini delle scuole primarie e asili con le porte sbarrate a chi aveva tentato di eludere gli obblighi (a volte anche ritrovandosi col pargolo ricusato).

Tra gli estremi ci sono anche i casi intermedi: Camon fu interpellato sulla vicenda di una madre che aveva chiamato i Carabinieri allo scopo di obbligare l’asilo a prendere in carico una bambina non vaccinata. Fallendo.

Lo scrittore quindi redasse quella lettera aperta, di cui in queste ore sta circolando un estratto.

Manca il contesto, manca il resto della lettera

Manca infatti il contesto: parliamo del 2017 e non del 2021, quasi 2022. Manca infatti l’oggetto della discussione: non il generale “obbligo di Green Pass”, ma un genitore che, magari anche in buona fede, magari traviato dai vari “santoni dei social” che esistevano, esisteranno e sempre sono onnipresenti, ha esibito la propria prole ad una inutile prova muscolare destinata alla sconfitta.

Genitore che, appunto, ha implicitamente fornito alla figlia l’idea che basti puntare i piedi per ottenere qualcosa, questo ancor prima di chiedersi perché quel qualcosa non può essere ottenuto.

Manca il resto della lettera, questo.

La bambina deve capire che la famiglia la ama ma anche lo Stato la ama, e che l’amore della famiglia e l’amore dello Stato sono due cose diverse. La famiglia vuole la propria felicità e la propria sicurezza, che non comprende la felicità e la sicurezza di tutti. Lo Stato vuole il bene di tutti, che comprende anche il bene della famiglia. Guai se la piccola sentisse in questo scontro l’urto di due forze contrarie, l’amore della famiglia e l’ostilità dello Stato.

A scuola troverà tanti amici e amiche, farà amicizia, giocherà. Vorrà loro bene. Saranno suoi amici, e alcuni saranno “amici del cuore”. Ma è proprio per loro che deve vaccinarsi, per non essere per loro un pericolo, così come loro devono vaccinarsi per lei, per non essere per lei un pericolo.

Se vuol essere loro amica, questo vuol dire essere amica. Amico è quello che ti protegge, che ti fa da scudo. Per adesso parliamo della ristretta cerchia degli amici di scuola, ma la bambina crescerà, diventerà grande, farà gite e viaggi, si muoverà per il mondo, e il mondo è pieno di agenti patogeni pronti ad aggredirla: mandare una figlia priva di protezione e aggredibile non vuol dire fare il suo bene.

Non dico che i genitori non la amino, perché anzi la amano troppo, ma in maniera possessiva ed esclusiva, in maniera che non la fa crescere, ma la mantiene sempre bambina. Anche il loro è amore. Ma è un amore dannoso.

Insomma, il punto della lettera è che rendere Stato e Famiglia enti antitetici e antagonisti, insegnare ad un ragazzino che pestando i piedi si possano ottenere cose e che se non basta pestare i propri basta chiedere ai genitori di farlo, probabilmente non farà di lui un adulto.

Stante la delicatezza del messaggio, ci furono già polemiche e discussioni nel 2017.

Ciò è ammesso: si può sempre discutere di qualcosa, di ogni tema.

Ma per estratti decontestualizzati a distanza di anni? Direi che no, diventa un po’ inutile puntiglio.

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