PRECISAZIONI Se non è Zuppa è brodo primordiale

di Juanne Pili |

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PRECISAZIONI Se non è Zuppa è brodo primordiale Bufale.net

ZUPPA

Nel suo recente articolo Enzo Pennetta si lancia in una difesa di Gabriele Zuppa riaprendo una questione che credevamo finalmente conclusa. Si fa riferimento alla polemica attorno alla pubblicazione de “Gli strani casi del Dr. Darwin e di Mr. Marx” a cui dedicammo un articolo con la collaborazione del filosofo della scienza Riccardo Dal Ferro, il quale poi tentò di invitare ad un dibattito in diretta YouTube lo Zuppa, che dopo aver accettato decise all’ultimo momento di non presentarsi.

Le tesi di Zuppa sono alquanto straordinarie, tenuto conto di quanto avanti è andata la nostra conoscenza dei meccanismi evolutivi. E’ successo anche con la Gravitazione Universale di Newton, superata da Einstein, ma non per questo meno valida. Sicuramente ci sono stati numerosi progressi nella ricerca dopo la scoperta di Charles Darwin, ma indipendentemente dalla coerenza interna del suo ragionamento, le tesi vengono confermate continuamente in tutto il mondo. Riportiamo alcuni esempi qui e qui. Per tanto chi volesse assumere una posizione critica dovrebbe presentare prove robuste a supporto delle proprie tesi.

Prima di entrare nel merito della questione vorremmo partire direttamente dalla citazione che Pennetta fa delle dichiarazioni di Randy Schekman, il quale fa un discorso sacrosanto sul meccanismo della peer review, ma giustamente non propone un metodo alternativo, perché il problema evidentemente sta nel fatto che siamo tutti esseri umani – altrimenti non ci sarebbe quel metodo – che ha permesso allo stesso Schekman di criticarlo dopo aver ritirato il Nobel. La confutazione è proprio alla base della peer review. C’è da dire inoltre che non è sempre così rigida. Citiamo a titolo d’esempio il caso di Yamamoto, il cui studio pubblicato con tutti i crismi si è rivelato un’autentica truffa – purtroppo c’è ancora chi si basa su di lui per imbastire pericolose bufale mediche – non dimentichiamo poi lo studio pubblicato da Wakefield sul Lancet, dove pretendeva di dimostrare la correlazione tra vaccini e autismo? Sappiamo tutti (almeno ci auguriamo di convenirne assieme) come andò a finire la vicenda.

Si tratta comunque di singoli studi. La peer review funziona soprattutto nel tempo, perché mette in connessione una rete di ricerche ed esperti in diversi ambiti e se ne può analizzare la coerenza di insieme. Quanti studi scientifici esistono che negano l’evoluzionismo? Oggi alla voce “biological evolution” su Pubmed è possibile contare 261.693 pagine che trattano studi riguardanti l’evoluzionismo in biologia, per un totale di oltre cinque milioni di articoli. Avranno tutti visto i meccanismi evolutivi per dissonanza cognitiva?

La critica è legittima, tanto più che Riccardo Dal Ferro invitava GabrieleZuppa ad un dibattito, non ad un linciaggio. Sarebbe stato forse meglio, da parte del Zuppa, denunciare in live eventuali scorrettezze del suo contestatore. Ad ogni modo questo in che maniera dimostrerebbe che le tesi di Darwin sono un “coacervo di contraddizioni che la invalidano”? Se non ci sono prove è un po’ poco prendersela con la peer review. Altrimenti potremmo prendere per buona qualsiasi critica. Enzo Pennetta nel suo articolo in difesa di Zuppa sostiene che;

“Successivamente lo stesso Dal Ferro ha scritto anche alcune righe di critica al libro di Zuppa su Bufale.net lamentando nella live che anche qui si è avuta una ‘caterva di critiche inutili e insulti’ … L’articolo è consultabile sulla pagina di Bufale.net ma la ‘caterva’ di commenti e insulti si riduce a solo 4 interventi di cui due sono risposte dell’autore dell’articolo e di cui una su un refuso … La ‘caterva’ di insulti lamentata appare dunque un’invenzione, cosa che lascia perplessi”.

L’articolo a cui fa riferimento è questo. Va bene che la peer review non ci piace, però così si esagera. Sostenere che gli insulti lamentati da Dal Ferro siano un’invenzione lascia ancor più perplessi noi. Sono tanti i lidi in cui un post può essere commentato. Ed il nulla non dimostra niente. Pennetta non vede gli insulti, ma a noi sembra invece che ci siano stati eccome. Siamo riusciti a trovarli grazie ad un complicatissimo metodo di peer review, si chiama “contatta Riccardo Dal Ferro e chiedigli se ha gli screenshot”:

insulti

Nessuna invenzione, dunque. Ad ogni modo continuiamo a chiedere prove scientifiche – se esistono – che dimostrino le tesi di Zuppa. Il bon ton va benissimo, ma non ci si fanno antibiotici o sonde spaziali.

Veniamo ora alla questione dell’auto-pubblicazione del libro di Zuppa.

“Ovviamente Zuppa è assolutamente libero di stampare un libro per una collana (animAMundi) della quale è nel Comitato direttivo, quindi cosa intende dire Dal Ferro?”

Quel che vuole dire è che uno studio scientifico non è valido perché lo dice un autore in un libro di divulgazione o in un convegno, ma perché si avvale di studi precedenti – possibilmente non suoi – che per lo meno confermano i suoi argomenti. Secondo Pennetta invece la critica di Dal Ferro sarebbe un attacco ad personam. Siamo disponibili a critiche e correzioni (come lo stesso Pennetta ha cortesemente fatto notare nel suo articolo); se esistono prove, dati, sarebbe ora di tirarli fuori. Con la cortesia e la signorilità di tutto questo mondo, purché lo si faccia.

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