PRECISAZIONI Costringe l’uomo a 36 ore di sesso. Lo trovano in lacrime in strada – bufale.net

di Shadow Ranger |

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PRECISAZIONI Costringe l’uomo a 36 ore di sesso. Lo trovano in lacrime in strada – bufale.net Bufale.net

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Ci segnalano i nostri contatti il seguente articolo, targato Il Giornale

Trentasei ore di sesso. Senza pause. È quello cui è stato costretto un uomo di 31 anni di Monaci di Baviera, come riporta Lettera 43.

È stato adescato su un autobus e portato a casa per un rapporto sessuale. Peccato che la performance richiesta sia stata più lunga di quanto l’uomo potesse aspettarsi. Ben 36 ore di sesso consecutivo, senza cellulare per poter chiedere aiuto.

L’uomo, continua Lettera 43, è stato trovato per strada in lacrime. Dopo alcuni momenti di concitazione, ha raccontato agli agenti quanto gli era appena successo. Un inferno.

Peraltro, non è la prima volta che la donna viene registrata per attività simili. Nell’aprile del 2015, infatti, aveva costretto un altro uomo a otto rapporti sessuali in una sola notte. L’uomo si era salvato fuggendo sul balcone e chiamando la polizia. Quando gli agenti si erano presentati in casa, la donna – ninfomane – aveva proposto loro sesso di gruppo. Dopo alcuni giorni in un ospedale psichiatrico, la donna era stata rilasciata. Evidemente non era ancora guarita.

La notizia è sostanzialmente vera, tranne che per un piccolo refuso che abbiamo evidenziato: probabilmente tratto in inganno sulla data (l’articolo citato è datato 02.05.2016), chi ha riportato l’articolo non si è avveduto che la fonte citata, Lettera43, situa l’evento nel 2012.

Non si tratta quindi di adescamento e violenza sessuale avvenuti ad Aprile del 2016 e preceduti da altri eventi simili nell’aprile del 2012, ma di una serie di eventi consumati nell’aprile del 2012, nei quali la donna, una 47enne descritta come attraente ma mentalmente instabile ha dapprima sequestrato un DJ 43enne, costringendolo ad una precipitosa fuga sul balcone dell’appartamento di lei e successivamente, nonostante l’incriminazione ed il ricovero in una clinica psichiatrica, a distanza di una decina di giorni aveva ripetuto le sue azioni, questa volta in danno di un 31enne di origini africane, come riportato nella nota citata.

Il Corriere della Sera di quei mesi riporta la “giustificazione” offerta dalla donna, ovviamente affetta da squilibrio mentale: un forte desiderio di maternità insoddisfatto evolutosi, col tempo, in conclamata ninfomania.

EDIT: Successivamente, in data 04.05.2016, l’autore ha corretto il refuso che interessava l’articolo, rendendo così esplicito ai lettori come la vicenda si sia consumata nell’aprile del 2012.

Riportiamo tale correzione come attestazione della buona volontà della testata e per ripristinare la corretta scaletta degli eventi.

 

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