Pavia, barista multata perché fumava con la mascherina abbassata: “Faremo ricorso”

di Bufale.net Team |

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Pavia, barista multata perché fumava con la mascherina abbassata: “Faremo ricorso” Bufale.net

Farà ricorso, la barista multata a Pavia perché sorpresa a fumare all’esterno del locale con la mascherina abbassata. I nostri lettori ci segnalano un post pubblicato su Facebook dal giornalista Salvo Sottile nell’ultima ora. Sottile riprende un articolo pubblicato sul Corriere della Sera in cui viene raccontata la vicenda.

La vicenda è avvenuta venerdì 9 ottobre a Pavia. La ragazza, dipendente del locale, si trovava all’esterno insieme alla titolare per fumare una sigaretta. Per farlo, ovviamente, si era abbassata la mascherina e in quel momento stavano passando due agenti della Polizia Locale. La ragazza ha ricevuto 400 euro di multa perché, secondo il verbale: “Non usava correttamente la mascherina in un luogo di forte passaggio”.

La ragazza e la titolare hanno contestato l’operato degli agenti e sulle pagine di Corriere si difendono: “Non c’era assembramento. Eravamo solo noi, ad un metro e mezzo di distanza”. In più i clienti del locale sedevano nella piazza di fronte, ad almeno 3 metri di distanza dall’ingresso. Sempre al Corriere risponde la polizia locale: “In un luogo così centrale la mascherina va tenuta, non abbassata per fumare, bere e mangiare”.

La notizia è stata ripresa da Repubblica che ha raccolto le dichiarazioni della titolare:

Non pagheremo i 400 euro e mi farò carico io di tutte le spese legali, che non voglio gravino su una mia dipendente, peraltro sempre molto precisa e attenta alle regole. Lavoriamo nella piazza principale di Pavia ed è ovvio che ci sia un notevole passaggio, ma non c’era nessun assembramento. I. non toglie la mascherina neppure quando va in bagno, né alle due di notte, dopo la chiusura, mentre è impegnata nella pulizia del locale.

Fanpage ha intervistato la barista multata che ha confermato che tra lei e la titolare c’era un metro di distanza e che a quell’ora, le 22:30, non si era verificato alcun assembramento. La ragazza ha raccontato la sua esperienza anche sul suo profilo Facebook.

Lavoriamo in misure di sicurezza anti-COVID da maggio con ripetuti controlli e mai nessuna sanzione, sono passate pattuglie di qualsiasi forza dell’ordine che possa venire in mente tranne che la Forestale ogni weekend e non hanno mai avuto modo o motivo di scrivere verbali.
Come qualsiasi cliente del locale in cui lavoro può testimoniare indosso la mascherina dal momento in cui arrivo fino al momento in cui chiudo la porta alla fine del turno, con l’unica eccezione dei momenti in cui bevo o, ahimè, ho il brutto vizio di fumare una sigaretta.
Il fatto che un vigile urbano abbia fatto a malapena il suo lavoro disponendo la chiusura di due locali sulle decine che (come si può vedere facendo una passeggiata un qualsiasi venerdì o sabato) non hanno nessun interesse a lavorare in sicurezza non lo rende una persona integerrima, in caso contrario mi avrebbe sanzionata istantaneamente e non dopo aver minacciato di “scrivermi quattro righe” quando gli ho fatto notare che pensavo di poterla tenere abbassata mentre fumavo e dopo essersi messo a questionare la legittimità della mia pausa con la mia datrice di lavoro.
Se nessuno avesse chiesto spiegazioni non avrei ricevuto 400 euro di multa ingiustificata però, purtroppo, sono una persona integerrima anche io.

Parliamo di analisi in corso nell’attesa di nuovi sviluppi sulla vicenda.

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