NOTIZIA VERA Sfrattata famiglia con due bimbi – bufale.net

di Elisa Frare |

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Ci hanno chiesto di approfondire questa notizia, proveniente da La Provincia di Varese:

Sfrattata famiglia con due bimbi. «Lasciateci quell’appartamento»
Malnate – Amoroso: «Abbiamo sempre pagato l’affitto. Vogliamo continuare a farlo»
Mamma, papà e due bambini di 5 e 2 anni rischiano di finire in mezzo a una strada se le istituzioni non si attivano dando loro una mano. E’ la vicenda dolorosa del malnatese Emanuele Amoroso, la cui famiglia si trova già sotto sfratto da quasi due mesi. L’ingiunzione, infatti, gli è stata recapitata lo scorso mese di aprile, ma la famiglia di abbandonare l’alloggio Aler di via Ancona al “Villaggio” non ci pensa neanche. La sua è una storia di difficoltà e di disagio: una vicenda triste che vede coinvolti anche dei bambini.

Dopo la morte della nonna

La famiglia ha vissuto, infatti, all’interno dell’abitazione nella quale viveva la nonna per assisterla, poiché affetta da morbo di Alzheimer. «Le siamo stati vicini – racconta Amoroso – per assisterla in tutto e per tutto. Solo chi ha esperienza con questa malattia sa cosa significhi». Dopo aver assistita per anni, la nonna, Annunziata Magione, è deceduta (lo scorso settembre) e a quel punto si è aperta una storia tutta nuova, forse ancora più dolorosa e di sofferenza per la famiglia Amoroso: «Noi abbiamo sempre pagato l’affitto della casa – racconta – e parliamo di circa 220 euro al mese. Dopo la morte di mia nonna siamo andati negli uffici di Aler e ci hanno detto che se il Comune avesse speso una buona parola, avremmo potuto continuare a vivere in quella casa. Mi presento dal sindaco Samuele Astuti, ma lui mi ha risposto che avrei dovuto cambiare paese. Per me, che ho sempre vissuto qui, è stato un brutto colpo. Al sindaco ho spiegato che non avevo le condizioni economiche per poter portare la mia famiglia altrove». Ad aprile arriva lo sfratto: «Chiedo di poter restare qui o che mi diano un altro alloggio che posso permettermi di pagare – sottolinea Amoroso – senza dover chiedere l’elemosina a nessuno. Mi chiedo come facciano a far finta di nulla, come fa a presentarsi di nuovo per fare il sindaco. Ormai faccio fatica a dormire di notte».

La replica del Comune
Sulla vicenda si è espresso l’assessore ai Servizi Sociali, Filippo Cardaci: «Lo abbiamo convocato – dice l’esponente della Giunta – dicendo espressamente di trovare un nuovo alloggio. Per legge non si può subentrare e non possiamo tollerare che lui resti lì senza titolo. Se non escono non potranno fare neppure domande per i prossimi 5 anni. Ribadisco – conclude – noi gli diamo una mano per l’affitto o per la caparra per sei mesi o un anno, non possiamo accettare che una famiglia resti lì senza averne titolo».

La polemica è continuata per giorni, e si è conclusa con una lunga lettera dell'(ex) assessore Cardaci, come riporta l’articolo dal titolo «Dopo lo sfratto mi hanno detto che le case sono per gli stranieri», sempre de La Provincia di Varese:

Famiglia sfrattata: a Malnate tiene banco la vicenda di Emanuele Amoroso, il cui nucleo familiare rischia di finire in mezzo a una strada se le istituzioni non intervengono per dare loro una mano. Continua il botta e risposta tra il cittadino malnatese e l’assessore Filippo Cardaci che ha scritto una lunga lettera, dando una sua chiave di lettura rispetto alla vicenda.

«Loro – dice Amoroso – mi avevano già garantito che mi avrebbero aiutato, come ha ribadito l’assessore Cardaci anche sul giornale, ma i servizi sociali si sono tirati indietro dopo che avevo bloccato una casa per affittarla. Quando l’agenzia si è mossa in Comune chiedendo ai servizi sociali, si sono tirati indietro. Il problema è che da solo non ero in grado di sostenere le spese d’affitto da 550 euro al mese più le spese condominiali».

«All’inizio – aggiunge – quando mi era stato prospettato il loro aiuto ce l’avrei fatta: senza aiuto era impossibile. Quando è stato aperto il bando per la casa popolare mi era stato detto che non potevo fare domanda perché ero abusivo e poi perché le case, come mi hanno spiegato i servizi sociali, andavano date prima agli extracomunitari. Fanno i controlli agli italiani, ma poi con gli stranieri non c’è la stessa rigidità. Chiedo aiuto alle istituzioni per ottenere un alloggio che mi è possibile pagare. Si mettano una mano sulla coscienza».

Cardaci è intervenuti sulla vicenda scrivendo una lunga lettera: «Fare – esordisce – e utilizzo questo verbo di proposito, servizi sociali non significa dare case ed elargire soldi. O, meglio, significa molto altro. Fare servizi sociali significa costruire percorsi di autonomia per chi si trova in difficoltà, per i più vari motivi. E’ un lavoro che deve essere fatto assieme, con la persona che è in difficoltà e gli assistenti sociali, i quali, almeno per quel che riguarda Malnate, anche attraverso una fitta rete di validi servizi, con competenza, passione e tanta fatica, cercano di costruire percorsi individualizzati per arrivare a risolvere, o almeno alleviare, le difficoltà e le sofferenze delle persone che bussano alle porte del Comune. Emanuele Amoroso e sua moglie ci hanno chiesto, ora anche pubblicamente, di restare in una casa dove per legge non possono restare, una casa che oggi la famiglia occupa senza titolo.
Per il Comune sarebbe stato facile “chiudere un occhio”, temporeggiare, “spendere una buona parola”. E, accanto alla richiesta di rispetto delle regole, su cui non si transige, abbiamo anche proposto e propongo ancora, anche pubblicamente, di fare insieme alla famiglia Amoroso un percorso per uscire, il prima possibile, dalla situazione di estrema difficoltà in cui obiettivamente si trova».

Abbiamo contattato sia Cardaci, che ci ha comunicato che il suo incarico si era concluso con le nuove elezioni amministrative comunali di giugno, che il nuovo assessore ai Servizi sociali, Maria Croci.
Croci ci ha confermato che non ci sono nuovi sviluppi, ma che l’amministrazione rimane disponibile a sostenere la famiglia con una soluzione alternativa come già fatto presente da Cardaci in precedenza.

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