L’Italia rifiuta le modifiche al Regolamento Oms in caso di emergenze, come gli Usa
L’Italia rifiuta le modifiche al Regolamento Oms in caso di emergenze: al momento l’unico precedente sono gli USA.
“Ai sensi dell’articolo 61 del Regolamento sanitario internazionale (2005), per mezzo di questa lettera le notifico il rifiuto di parte italiana di tutti gli emendamenti adottati”: questa la nota inviata dal ministro della Salute Orazio Schillaci a Tedros Ghebreyesus nella giornata di ieri 18 luglio.
L’Italia rifiuta le modifiche al Regolamento Oms in caso di emergenze, come gli Usa
“Da tempo avevamo sollevato perplessità e preoccupazioni in merito a queste modifiche volte a cambiare il regolamento sanitario del 2005. Modifiche che avrebbero comportato una riduzione della sovranità nazionale in tema di politiche sanitarie, tra le quali la possibilità dell’Oms di esercitare un controllo sull’informazione in ambito sanitario. Senza contare, peraltro, che queste modifiche sarebbero state introdotte senza alcun dibattito parlamentare. Questa scelta, peraltro condivisa anche da altri Paesi come gli Usa, non determina alcun cambiamento riguardo la sicurezza sanitaria, che sarà sempre garantita con il massimo livello di rigore, al pari del coordinamento con le altre Nazioni. Il governo Meloni ha nuovamente confermato che a guidare la nostra azione politica è l’interesse nazionale e degli italiani”, ha commentato subito il capogruppo dei deputati di Fratelli d’Italia, Galeazzo Bignami.

L’Italia rifiuta le modifiche al Regolamento Oms in caso di emergenze, come gli Usa
Si parla di emendamenti che avrebbero dovuto introdurre il concetto di “emergenza pandemica” e “maggiore solidarietà ed equità”: uno dei cambiamenti più rilevanti previsti era l’introduzione della categoria specifica di “emergenza pandemica”, distinta da quella di “emergenza di salute pubblica di rilevanza internazionale (PHEIC)”.
La detta definizione consente di attivare meccanismi più rapidi e coordinati in presenza di eventi sanitari di grande portata, con l’obiettivo di garantire una risposta collettiva, non solo sanitaria ma anche politica e sociale.
Il rifiuto pone sostanzialmente USA, Italia e il resto dei contraenti a due velocità: Italia e USA applicheranno il vecchio regolamento, il resto degli aderenti il nuovo.
Questo comporta che sia pur non uscendo dal regolamento sanitario, in caso di ulteriori emergenze si apre uno scenario in cui il resto del mondo applicherebbe certificati e garanzie vaccinali diversi da quelli di Italia e USA, autorizzando di fatto gli altri stati a chiedere quarantene e rivaccinazioni per gli Italiani che viaggino all’estero.
Sia USA che Italia rivendicano una forte autonomia nazionale nelle decisioni mediche.
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