Le liste di Autovelox su WhatsApp: se le avete ricevute, non condividetele

di Shadow Ranger |

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Le liste di Autovelox su WhatsApp: se le avete ricevute, non condividetele Bufale.net

Ci segnalano i nostri contatti l’annosa questione delle liste di Autovelox su WhatsApp. PDF, Word o altri collazionati con dei copincolla da varie fonti su Internet.

Tagliamo la testa al toro: il portale della Polizia di Stato ha già una lista completa degli Autovelox e dei Tutor divisa per regioni. Potete leggerla qui, e non avete sostanzialmente bisogno di altro.

Effettivamente, alcuni dei PDF da noi riscontrati, che non ricondivideremo, sono abbastanza aggiornati. Altri meno.

Ma anche quelli aggiornati non è detto che lo saranno al momento di questa pubblicazione. Del resto il mondo della viralità è pieno di richieste di donazioni di sangue per bambini che oggi hanno l’età per essere dei Marcantoni, vigorosi padri di figli ormai liceali o quasi.

Ma anche di numeri di telefono da contattare chiusi da decenni, ricerche di persone scomparse e ritrovate e firme per referendum e proposte di legge già archiviati.

Nel momento in cui la Catena di S. Antonio vi avrà raggiunto, sarà anche vecchia e sorpassata.

Inoltre, le catene di S. Antonio collazionano tali dati per ragioni del tutto errate.

Le liste di Autovelox su WhatsApp: se le avete ricevute, non condividetele – ragioni a confronto

Solo cercando su Internet le parole “lista autovelox” troverete diverse testate giornalistiche accreditate che vi rimandano ai dati della Polizia di Stato.

Alcune di loro vi diranno che ciò viene fatto

In un’ottica di prevenzione, anziché aspettare che si commetta l’infrazione, è preferibile sempre farsi «vedere» per invitare l’automobilista alla prudenza e a non commettere errori.

Il che è una ragione perfettamente sensata.

Molte delle catene che abbiamo ricevuto invitano platealmente ad atteggiamenti malsicuri, come semplicemente “evitare la sanzione”, quindi rispettando gli obblighi stradali in prossimità dei tratti indicati e concedendosi libertà negli altri.

A parte che un improvviso aggiornamento del parco Tutor e Autovelox potrebbe rendere tale aspirazione futile, un simile atteggiamento irresponsabile è l’esatto opposto di quanto richiesto dalla Polizia di Stato in collaborazione coi quotidiani.

La presenza di Tutor ed Autovelox dovrebbe essere uno sprone a comprendere che la maggior sicurezza di tutti deriva dal rispetto delle regole, e non dal “gioco del furbetto”, che fa guadagnar pochi danneggiando tutti.

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