La storia della “donna lesbica che vuole farsi mantenere dal donatore di sperma” è un esperimento sociale finito male

di Shadow Ranger |

bufala sindaco di lonigo
La storia della “donna lesbica che vuole farsi mantenere dal donatore di sperma” è un esperimento sociale finito male Bufale.net

La storia della “donna lesbica che vuole farsi mantenere dal donatore di sperma” è un esperimento sociale finito male: cosa che capita spesso. Un creativo, o in questo caso una creativa, crea un testo evidentemente falso per scoprire quali categorie social sono le più inclini ad essere boccaloni che credono alle bufale e scopre che la risposta era tutti.

La storia della "donna lesbica che vuole farsi mantenere dal donatore di sperma" è un esperimento sociale finito male

La storia della “donna lesbica che vuole farsi mantenere dal donatore di sperma” è un esperimento sociale finito male

Sostanzialmente tutti, vedendo con orrore il suo contenuto virale ricondiviso da persone di ogni età, estrazione sociale, provenienza geografica riunite da un rissoso “noncielodikeno” e carichi di violenza verbale espressa e inespressa tale da farci comprendere come, pochi anni fa, si sia arrivati a orde di inqualificabili armati di smartphone pronti a sconfiggere la mafia telefonando al numero di telefono apparso in una Fiction per minacciare la “Regina della Mafia” di stupro se non avesse “chiuso la Mafia” come si fa con uno scalcinato negozietto di periferia.

La storia della “donna lesbica che vuole farsi mantenere dal donatore di sperma” è un esperimento sociale finito male

L’esperimento sociale della creativa Kass Theaz era drammaticamente semplice: inventare le storie più assurde, “indignanti e indignate”, concepite all’apposito scopo di far arrabbiare i boccaloni e pubblicarle a puntate per creare trazione.

Nell’attuale capitolo della storia Theaz interpretava una “donna lesbica” che dopo aver concepito mediante inseminazione artificiale aveva chiesto aiuto ad una “amica alla Banca del Seme” per rintracciare il donatore e chiedere un cospicuo assegno di mantenimento.

Cosa ovviamente contraria alle norme in tema di privacy sanitaria negli USA, ma lo scopo della Theaz era comprendere quanti abituali utenti di fake news sarebbero stati pronti a crederle sulla parola.

Già nel citato capitolo l’autrice aveva creato un personaggio idoneo a suscitare rabbia e indignazione, ad esempio raffigurando lo stesso come una “femminista arrogante” convinta di avere ragione perché i giudici danno sempre ragione a chi è “famoso sui social”.

Account di satira

Account di satira

Un ulteriore capitolo della saga rincarava la dose: il personaggio riappariva dichiarando (peraltro in tempi incompatibili col più rapido dei procedimenti civili e penali…) di aver ottenuto facilmente un vitalizio di 5000$ mensili, ottenuto questa volta denunciando i suoi genitori per averla messa al mondo contro il suo consenso.

Ovviamente parliamo di un intero portale creato per esperimento sociale: sull’account TikTok della Theaz viene chiaramente segnalato come “satira”, e contiene contenuti come il medesimo personaggio che si dichiara vegano in quanto “mangia i polli che sono animali vegani”.

La stessa ha ammesso ai microfoni di Snopes di aver creato contenuti virali per contare i boccaloni, ma di aver visto il suo contenuto scaricato e ricaricato altrove con un netto incremento degli stessi.

Conclusione

La storia della “donna lesbica che vuole farsi mantenere dal donatore di sperma” è un esperimento sociale finito male, una storia creata per valutare quale pubblico sia più incline a credere alle bufale, scoprendo che tale pubblico corrisponde con “tutti”.

 

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