La storia del comico che ha rifiutato un colloquio di lavoro con una AI
Ci segnalano i nostri contatti la storia di un comico che ha rifiutato un colloquio di lavoro con una AI, riportata anche in Italia da diverse testate online.
C’è solo un problema: esiste solo una fonte, ed ovviamente è il comico stesso. Personalmente non saremmo mai usciti con un articolo che riporta assoluta certezza sulla cosa: scopo del giornalismo è anche verificare le fonti, e per quanto la probabilità dell’evento sia elevata, mancano una serie di elementi che avremmo valutato prima.
La storia del comico che ha rifiutato un colloquio di lavoro con una AI
Richard Stott, attore comico di Beverley, East Yorkshire, racconta infatti di aver provato a sostenere un colloquio di lavoro come copywriter, ma di aver rifiutato quando gli è stata proposta una prima scrematura dei candidati mediante AI.

La storia del comico che ha rifiutato un colloquio di lavoro con una AI
Stott avrebbe dichiarato di trovare la scrematura AI “scorretta verso i candidati” e di aver rinunciato perché, consapevole che non tutti possono rifiutare un colloquio di lavoro, chi può farlo ha il dovere di agire in segno di protesta.
L’intervista alla BBC che riporta le sue affermazioni riporta anche quelle di un recruiter per cui l’uso delle AI nella ricerca di lavoro “diventerà sempre più importante”, ma attenzione non è lo stesso che aveva fatto scouting di Stott.
Non sappiamo con chi Stott ha fatto colloquio, e non sappiamo se l’evento sia avvenuto così come raccontato o parte di una performance.
Non potremmo neppure contattare la ditta: non ci è detto quale è.
Quindi non comprendiamo perché farne un articolo.
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