La Pecora Elettrica: vittima tre volte
Conoscete tutti la tragedia della Pecora Elettrica, nota libreria di Centocelle arsa dalle fiamme non una, ma due volte. E la seconda, alla vigilia della sua riapertura.
Le piste di indagine sono molteplici, dalla ritorsione politica alla confluenza di interessi legati allo spaccio ed alla microcriminalità locale, da sempre atterrite da centri di aggregazione e cultura.
La cultura non è utile agli affari della criminalità, e la Cultura non è utile alla cultura dell’Odio che noi stessi combattiamo. In zone di degrado, in tempi di degrado, la cultura è sempre la prima a cadere.
Ma la Cultura dell’Odio ha le sue propaggini in Rete.
Lo abbiamo visto già in diversi casi: se qualcuno soffre a causa dell’ingiustizia, ecco che la colpa non è mai dell’ingiusto ma del sofferente.
Sostanzialmente, la folla da sempre tra Gesù e Barabba si schiera dalla parte di Barabba. L’abbiamo già visto, è un copione visto mille volte. Affrontammo tempo fa il caso di una ragazza che, semplicemente, una bella mattina decise di andare a trovare suo padre al lavoro.
La sua colpa? Essere giovane, affascinante e vestire con una minigonna e degli stivaletti alla moda, ma certamente non così in grado di attirare altri se non i classici morti di fi*a.
Questa ragazza si ritrovò così ferocemente importunata per tutto il percorso e, quando sconfortata affidò la sua storia al suo profilo Facebook fu inseguita da persone pronte a individuare la colpa di tutto… in lei.
Orde di buoni samaritani, che di buono e amichevole ben poco avevano pronti ad offirle la soluzione: non indossare mai più minigonne, non uscire mai più da sola, non andare a trovare il genitore al lavoro, non attirare l’attenzione, non indossare niente che possa attirare l’attenzione, smettere di essere bella, smettere di essere giovane, smettere di esistere, sparire, accettare passivamente le attenzioni del “Vero Maschio”, trovarsi un “Vero Uomo” che non la lasci mai un attimo da sola perché è destino delle ragazze “libere” essere molestate… ed altre soluzioni da tregenda.
Perché di questo si tratta: victim blaming.
Il sofferente, nel mondo dell’Hate Speech raramente viene aiutato. Raramente si cerca di trovare una ragione per la sua sofferenza. Non si aspetta di trovare il colpevole, non si aspettano gli inquirenti.
La folla ha parlato: se soffri significa che te lo meriti, oppure sei causa delle tue sofferenze. In una sorta di perversione di una religione atea moderna basata su Internet, la vittima è sempre causa delle sue sofferenze.
È facile il mondo dell’hater, facile e crudele: tutto accade per una ragione. Se soffri tu, ca**i tuoi, meritavi la sofferenza. Se soffro io, è colpa dei rettiliani/massoni/scie chimiche/matusa/canimaledetti.
Così, anche il secondo Rogo della Pecora Elettrica diventa, sorprendentemente (ma non troppo)… colpa della Pecora Elettrica. Almeno secondo i commenti su Internet, come quelli apparsi sulla pagina di Sky TG24
Abbiamo così uno zelante Detective Conan, pronto a scoprire addirittura una frode assicurativa di cui, neppure tanto velatamente, accusare i proprietari
Così, come in un film di Scooby Doo in cui scopri che il Mostro della Laguna era l’agente immobiliare cattivo pronto ad abbassare il valore della proprietà
Come al solito…
Quando sanno di perdere si danno fuoco da soli e danno la colpa a i FASCISTI FASCISTI FASCISTI…
C’è pieno di fascisti da tutte le parti.
Scommettiamo che aveva l’assicurazione in tutti e due i casi????
E trovi qualcuno prodursi in carnascialesche battute sulla qualifica “antifascista” della libreria stessa. Come se questo giustificasse un momento di ilarità davanti agli sforzi di una vita arsi vivi
In cosa si differenzia una libreria antifascista da una non antifascista????chiedo per un amico che stava in bagno
Nonché qualcuno pronto ad inveire contro le “zecche”. Appropriato come entrare in una Chiesa durante l’omelia e, dopo aver emesso rumorose flatulenze nel microfono del prete, allontanarsi con le mossettine del Pierino Cinematografico perchè tanto il cadavere era antipatico… e non correggeremo gli errori ortografici evidenti perché ricordando Brunori Sas questi parlano come mangiano, e infatti mangiano molto male
Ormai pure GAMESTOP si è schierato politicamente….. E comunque all’ingresso ce dovevano mette uno stand di collari SERESTO della Bayer. .. antipulci e contro le zecce.
Ed abbiamo persone pronte, ancora una volta, a cercare di buttarla in politica invocando improbabili complotti.
Immaginate voi la scena biblica del Buon Samaritano, come diversa sarebbe stata se il Buon Samaritano anziché curare il suo nemico pagando medicine e riposo avesse urlato stentoreo un “E ma allora i Romani?!?!?”
Tutti ad accusare i FASCISTI, e se salta fuori che invece sono stati quelli di sinistra, come con l’uovo, come la mettiamo? E poi anche le biblioteche sono di dx o sx? Strano pensavo fossero apolitiche visto il servizio che offrono…ma vabbè oramai di questi tempi dove anche la chiesa si è schierata politicamente….
E naturalmente, il Victim Blaming al cubo.
“Ve la siete cercata! Voi siete i primi a discriminare!”
La vittima che sostanzialmente non suscita più la naturale empatia che un essere umano prova per la vittima dell’ingiustizia stessa, ma una sorta di perversa catarsi per cui la vittima ha in qualche modo meritato le sue sofferenze, con quel te lo sei andato a cercare che, alla vittima di ingiustizia, fa più male di mille coltelli piantati nella schiena
Libreria antifascista…però con certi proclami ve le andate a cercare…non poteva essere una libreria normale, no, anche una semplice libreria deve diventare politica.
Ma cos’è una libreria antifascista? Coi libri di 70 anni fà visto che il fascismo è 70 anni che non esiste più? Dove i libri di storia sono modificati per non nominare il fascismo? Dove si decide di discriminare la letteratura in base agli argomenti o all’editore?
Ma che senso hai?
Perchè indicare gli altri come disagiati/nostalgici/razzisti/criminali e mettersi sullo stesso piano? Volere la libertà su tutto e poi etichettarsi come anti qualcosa (che non esiste appunto da decenni)…
Quello che è stato il fascismo fa parte della storia nel bene e nel male del Nostro paese e se fa tanta paura (oltre che per equità), quei libri andrebbero tenuti, divulgati e letti dando la possibilità anche a chi contrario di capire cosa e come lo porta alle sue consce, si spera, idee culturali e/o politiche.
Perchè essere quello che si accusa gli altri di essere?
E mai, dico mai che qualcuno si trattenga.
Sei una donna che lamenta di essere stata molestata? Arriveranno anime belle a dire che in fondo è colpa tua, che fa parte del gioco, che devi tenerti stupri e molestie.
Sei un esercente a cui ardono il negozio? Qualcuno di accuserà di avere interessi, qualcuno ti dirà che in fondo non sei un buono, che se accusi qualcuno di averti fatto del male il cattivo sei tu, neppure velatamente insinuando che ti sei cercato il male che patisci.
Anche queste sono parole di odio. Anche il negare la carità di un momento di raccoglimento ad una vittima, anche farne oggetto di victim blaming è, a sua volta, odio.
Anche inventarsi dal nulla gravi e infamanti accuse verso la vittima stessa, per spingerla al silenzio, per spingerla a non denunciare è odio.
Ti bruciano il negozio? Qualcuno dirà che tu stesso ti sei danneggiato per frodare l’assicurazione.
Ti violentano? “Eh, magari ci stavi pure perché sei una donna di facili costumi e vuoi infamare il bravo guaglione che in quanto maschio l’uccello lo deve usare”.
Così la prossima volta imparerai a subire in silenzio. Perché in fondo se ti capitano le cose brutte, qualcosa di cattivo lo hai fatto, vero?
Perché in fondo, essere un Hater è facile: se nella tua vita c’è solo Odio, vedi tutti gli altri come odiatori seriali. Anche chi dell’odio è vittima e non attore.
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