La cameriera convinta di aver vinto una Toyota, uno Yoda giocattolo e un Pesce di Aprile finito male
Di tanto in tanto torna sui social uno spezzone di un articolo. Una cameriera, giovane e dall’aspetto visibilmente infuriato, in posa con un goffo pupazzone di Yoda, il basso alieno/mentore di Luke Skywalker nella saga di Star Wars.

La cameriera convinta di aver vinto una Toyota, uno Yoda giocattolo e un Pesce di Aprile finito male
La didascalia spiega che la giovane Jodee Berry aveva partecipato ad una gara presso il suo posto di lavoro per chi avrebbe venduto più birre, con la promessa di ricevere in premio una Toyota, e che invece aveva ricevuto un “Toy Yoda”, un pupazzone giocattolo (in inglese Toy Yoda è quasi omofono di Toyota).
E la storia, per quanto incredibile, è vera.
La cameriera convinta di aver vinto una Toyota, uno Yoda giocattolo e un Pesce di Aprile finito male
Siamo nel 2001, e la giovane Jodee Berry lavora presso Hooters, nome commerciale usato da due catene di bar e ristoranti, Hooters, Inc., di Clearwater, Florida e Hooters of America, Inc. di Atlanta, Georgia (quest’ultima andata in bancarotta quest’anno).
Entrambi gli Hooters hanno una politica commerciale decisamente anacronistica e figlia di tempi decisamente (e fortuitamente) superati: tutte le cameriere devono obbligatoriamente essere fanciulle prosperose e dall’aspetto avvenenti, “maggiorate fisiche” pronte ad indossare la discinta divisa dell’esercizio commerciale, consistente in una scollata canottiera e un paio di attillate culotte “arancione gilet giallo” col simbolo della compagnia, un gufo con gli occhi piantati proprio sullo scollo generoso.

Hooters a Panama City, fonte Google
Hooters stessa infatti è una parola gioco di parole tra il verso del gufo e il termine usato per descrivere un paio di seni prominenti, e le Hooters girls sono di fatto tenute a comportarsi come delle conigliette di Playboy “alla buona”, ovvero socievoli cheerleader e “ragazze da spiaggia”, faccette pulite e bellezze acqua e sapone pronte a chiacchierare amabilmente con gli avventori attirandoli con la loro bellezza.
In questo clima, nell’aprile del 2001 Jared Blair, direttore di un Hooters lancia un concorso per premiare la cameriera più abile nelle vendite.
Vedremo annunciare il concorso il primo Aprile non è stata una scelta casuale: la Berry annuncia la sua partecipazione e diventa una vera e propria macchina da vendite. Arrivati a fine Aprile, è la indiscussa vincitrice.
Il finale non è meno da commedia americana: per tutto il mese la giovane Berry viene rassicurata del fatto che riceverà la sua Toyota in caso di vittoria, spese di trasferimento a suo carico ma senza preoccuparsi troppo, i primi di Maggio viene portata bendata nel parcheggio e… riceve in dono un fetido pupazzone di Yoda.
Risate, le viene rivelato di essere stata vittima di un elaborato Pesce di Aprile.
La giovane non la prende benissimo.
Cosa accadde dopo
Da oggetto delle fantasie pruriginose dei giovani avventori, Berry diventa oggetto di una tesina universitaria sull’importanza degli effetti della violazione del contratto.
La giovane cameriera provvede a rassegnare le sue dimissioni, denunciando Gulf Wings Inc., il franchisor cui faceva capo il manager, per violazione del contratto.
Secondo la teoria di David Noll, legale della giovane, l’offerta non era stata posta in modo da rendere immediato capire che si trattasse di uno scherzo. Certo, il fatto che il concorso sia partito il primo di Aprile e la premiazione era indetta per i primi di Maggio avrebbe potuto indurre un sospetto, ma d’altronde lo scherzo era andato avanti per un mese tra le rassicurazioni che effettivamente ci sarebbe stata una vincitrice e ci sarebbe stata una premiazione.
Teoria opposta da Steven Wess, legale di Blair, convinto che dovesse essere chiaro che si trattava di uno scherzo e che comunque si sarebbe dovuti passare prima dall’arbitrato.
La causa Jodee Berry v. Gulf Coast Wings, Inc. d/b/a Hooters Restaurant finì un anno dopo con un accordo stragiudiziale: Jodee Berry rinunciò alla causa dietro il pagamento di una somma ignota, ritenuta da Noll “sufficiente perché ella potesse recarsi da un concessionario e comprarsi un’automobile”.
Chiudendo così un bizzarro Pesce di Aprile.
Se il nostro servizio ti piace sostienici su PATREON o
con una donazione PAYPAL.