Immigrato con sette mogli dichiara di percepire Reddito di Cittadinanza

di Bufale.net Team |

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Immigrato con sette mogli dichiara di percepire Reddito di Cittadinanza Bufale.net

Ci segnalano una storia che ha dell’incredibile: immigrato con sette mogli dichiara di percepire Reddito di Cittadinanza. La storia nasce da Martina Franca, laddove il direttore di una associazione ha assistito ad una vicenda che ha dell’incredibile.

Un marocchino gli avrebbe riferito di percepire otto redditi di cittadinanza: uno in nome proprio, uno per le sue sette mogli.

Ovviamente, possiamo fare fede per quanto il direttore dell’associazione ha udito dal tale, in quanto resta sempre testimonianza “de relato”. Non sappiamo sostanzialmente, e in attesa di controlli non c’è modo di saperlo.

Le domande alle quali bisognerà rispondere preliminarmente sono quindi le seguenti. L'”immigrato con sette mogli” percepisce effettivamente il Reddito di Cittadinanza oppure, complice l’atmosfera del bar, ha deciso di rivolgere insolenze e provocazioni al suo uditorio?

Se lo percepisce, cosa è possibile dedurre dai pochi elementi disponibili? Partiamo da una consapevolezza: in Italia non è possibile trascrivere un matrimonio poligamo.

Immigrato con sette mogli dichiara di percepire Reddito di Cittadinanza

La soluzione più immediata e che un percettore di Reddito di Cittadinanza sia religiosamente sposato, in assenza di concordati tra la religione islamica e lo Stato Italiano e con un negozio monoandrico e poliginico contra legem e quindi non trascrivibile in quanto contrario al divieto di poligamia, ma non legalmente sposato.

Agli occhi della legge è “un tale” che conosce “delle tali”, con le quali si intrattiene in convegni carnali e le tali ritengono per qualche motivo di dovergli versare dei soldi.

Il racconto dell’immigrato riportato dal testimone infatti prevede che le sette mogli abbiano ognuna un proprio domicilio e percepiscano il sussidio.

Parliamo quindi di otto persone residenti in Italia da almeno dieci anni, con un patrimonio immobiliare, diverso dalla prima casa di abitazione, fino ad un valore massimo di 30.000 euro annui e un patrimonio mobiliare (finanziario) non superiore a 6.000 euro.

Coincidenza sorprendente, ancorché non impossibile. E queste persone, per un legame giuridicamente non riconosciuto e non riconoscibile, decidono di conferire parte o tutto il loro individuale RdC ad uno solo di loro a cui attribuire la gestione.

Non possiamo che attendere i riscontri del caso, che ci risulta altri colleghi stiano verificando.

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