Il bizzarro complotto del “Pizza Index di Naveed Akram che dimostra il complotto del Mossad”

di Shadow Ranger |

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Il bizzarro complotto del “Pizza Index di Naveed Akram che dimostra il complotto del Mossad” Bufale.net

Esiste un bizzarro complotto del “Pizza Index di Naveed Akram”, parte dell’infinito filone delle “false flag”. Una nuova teoria del complotto sull’attentato a Bondi Beach che dovrebbe dimostrare che il Mossad abbia orchestrato un falso attacco.

Il bizzarro complotto del "Pizza Index di Naveed Akram che dimostra il complotto del Mossad"

Il bizzarro complotto del “Pizza Index di Naveed Akram che dimostra il complotto del Mossad”

Si tratta della teoria vista altre volte ed in diversi attentati nel mondo, teoria narcisistica e rassicurante, per cui gli attentati non esistono, le vittime sono solo “crisis actor”, attori pagati dai “Poteri Forti”, e quelle poche volte in cui effettivamente esistono sono ricercati dalle vittime per ingannare il pubblico.

In questo caso i “paladini della verità” avrebbero cercato su Google Trends, aggregato delle parole chiave del momento, il nome dell’attentatore di Bondi Beach, Naveed Akram, scoprendo che il nome era già ricercato su Google giorni prima e questo dovrebbe dimostrare che esiste un “Pizza Index degli attentati”

Ovvero l’assurda e derisibile teoria secondo cui i Poteri Forti cercano su Internet gli attentatori con anticipo.

Partiamo però dalle basi, secondo quanto dichiarato dall’esperto di statistica Jacques Raubenheimer per The Conversation.

Il bizzarro complotto del “Pizza Index di Naveed Akram che dimostra il complotto del Mossad”

Partiamo da un punto di vista: è follia credere che esista un solo Naveed Akram al mondo.

Seriamente: Naveed Akram ad esempio ha un omonimo che prima della strage era più famoso di lui, il campione sportivo Pakistano Muhammad Naveed Akram, ora quarantunenne e recentemente espulso dal mondo sportivo per aver partecipato, assieme ad altri, alla creazione di una organizzazione sportiva parallela.

Quando nei mesi passati si cercava quindi Naveed Akram, l’obiettivo era il campione sportivo ex segretario della federazione sportiva locale radiato per le ragioni del suo arrivo al potere.

Inoltre l’accuratezza di Google Trend nel calcolare i trend è notoriamente bassa, per ammissione della stessa compagnia. Un indice di massima, più che reale, con meccanismi di normalizzazione tali per cui le ricerche a basso volume sembrano improvvisamente “esplodere” se paragonate al numero ridotto di ricerche quando qualcosa rende la chiave virale.

Oltrettutto Google Trends non usa tutti i dati di tutte le ricerche nel mondo, ma campioni aggregati e normalizzati, laddove il massimo numero di ricerche nel giorno x diventa il massimo e lo zero il minimo.

E le ricerche retroattive?

A parità di ricerche quindi se due persone hanno cercato Naveed Akram giorni prima dell’attentato, esse peseranno come le migliaia che lo fanno ora.

Il che ci porta al complotto del complotto, quello di chi giura che il fatto che attualmente i risultati siano meno confusi significa che Google abbia “retroattivamente modificato i risultati” per smentire gli scopritori della verità.

Dichiarando il falso, o ostentando di non conoscere i meccanismi di ricerca: Google aggiunge giornalmente nuovi campioni, e quindi nuovi campioni con una diversa normalizzazione (“Naveen Akram” ora è una chiave mondiale con migliaia di ricerche e non locale ricercata da quattro gatti) modifica l’indice di normalizzazione.

Sommiamo quindi il fatto che prima dell’attentato c’era ancora gente che in tutto il mondo cercava Naveed Akram (sia omonimi aspecifici che l’ex campione sportivo) col fatto che Google presenta fluttuazioni legate più all’interesse relativo che al dato di ricerca arriviamo alla conclusione.

Puoi usare i “trend” per fare ricerche di mercato o elettorali, ma non per prevedere eventi futuri, o postulare un complotto.

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