DISINFORMAZIONE Renzi abolisce le etichette alimentari – bufale.net
Ci segnalano la presenza di un appello, relativo alla presunta abolizione del d.lgs. 109/1992 (norma quadro nazionale in materia di etichettatura), condita da vari commenti ed appelli secondo cui il Presidente del Consiglio Matteo Renzi avrebbe abolito l’obbligo di segnalare gli stabilimenti produttivi delle merci per fare un regalo ai contraffattori.
La notizia è inesatta ed imprecisa, quindi rientra nella disinformazione. In realtà (anche omettendo le doverose perplessità nell’attribuire al Presidente del Consiglio la vis legislativa necessaria), la storia è del tutto diversa, e basta un breve controllo per sincerarsene.
Come riportato in un comunicato Stampa del CNA di Massa Carrara in realtà
Il Ministero dello Sviluppo Economico ha emanato la circolare nr. 0139304 del 31/07/2014, con la quale si comunica che dal 13/12/2014le disposizioni nazionali in materia di etichettatura dovranno conformarsi ai principi stabiliti dal Reg. (UE) 1169/2011.
Tale Regolamento verrà applicato dal 13 dicembre 2014 per le disposizioni in materia di etichettatura, presentazione e pubblicità degli alimenti e dal 13 dicembre 2016 per l’etichettatura nutrizionale.
Nella nota informativa allegata vengono indicate quelle disposizioni del d.lgs. 109/1992 (norma quadro nazionale in materia di etichettatura) che:
1. Perderanno efficacia in quanto coincidenti con il Regolamento 1169;
2. Perderanno efficacia in quanto in contrasto con il Regolamento;
3. Potranno considerarsi vigenti ed efficaci in quanto riferite ad ambiti normativi che il regolamento demanda esplicitamente ali Stati membri;
4. Potranno mantenere o perdere efficacia a seguito degli approfondimenti in corso a livello comunitario.
Nella nota informativa vengono anche fornite le interpretazioni di specifiche disposizioni del regolamento 1169/2011 oggetto di approfondimento da parte del Gruppo di Lavoro “Etichettatura” che sta operando a Bruxelles.
Si è quindi generato un temporaneo ingorgo burocratico: abbiamo una nuova normativa di origine Europea, cui il diritto nazionale è tenuto a conformarsi, che invalida parte della vigente normativa.
Non vi è dunque alcuna responsabilità né del Governo, né del Parlamento Italiano, e l’abrogazione stessa non è totale. Troverete al link indicato una disamina completa delle parti interessate della norma.
Va ulteriormente aggiunto, a chiarimento ulteriore della vicenda, un secondo, ma non meno importante, elemento: proprio allo scopo di ridurre i disagi generati da una normativa resa complessa dal raccordo col diritto sovranazionale, il Governo ha recentemente varato una consultazione coi cittadini allo scopo di pervenire, in tempi celeri, ad una nuova normativa unitaria e coesa.
Troverete ogni riferimento a questo link, dove, se siete interessati, potrete rilasciare un vostro parere.
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