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di Fabio L. |

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Facciamo un po’ di chiarezza.

“La casa è tua, ma ci devi pagare le tasse”
Iniziamo col dire che l’attuale IMU è l’evoluzione di una vecchia tassa, chiamata ICI e nata nel 1992 dal governo di Giuliano Amato. A quel tempo, a causa di misure urgenti per il risanamento della finanza pubblica, si è scelto di applicare questa tassa, qui il link del D.L. 11 luglio 1992, n. 333. In ogni caso, l’attuale governo Renzi ha scelto di adottare il pagamento di questa tassa, esentando la prima casa di proprietà, ad eccezione degli immobili di lusso (link alla notizia).

“La macchina è tua, ma devi pagare il bollo per possederla”
Il bollo o più tecnicamente “tassa automobilistica“, nacque col D.P.R. del 5 febbraio 1953 n. 39 e attualmente ha un gettito fiscale di circa 6 miliardi di euro l’anno.
Lo scorso maggio, Matteo Renzi aveva ipotizzato di eliminare il bollo, spalmando le spese nei carburanti, ma si è visto che questa proposta portava più svantaggi che vantaggi. Ne hanno parlato Il Giornale e Quattroruote.

Inoltre, a proposito di tasse, è bene mettere in chiaro che ogni Paese ha i suoi costi e le sue tasse, affinché tutto il sistema funzioni.

“La privacy è tua, ma senza i tuoi dati nessuno ti da un lavoro, nessuno ti vende niente”
Come cita il sito del Garante della Privacy, la legge n.675 del 31 dicembre 1996 e migliorata con il codice della privacy nel 2003, proprio a vantaggio e a tutela delle persone, regolarizza il trattamento dei dati personali. La legge sulla privacy non significa godere del diritto di essere anonimi. Inoltre, se io autorizzo un’azienda/ente a trattare i miei dati personali per uno specifico acquisto, oppure per la firma di un contratto, ci sono sempre dei diritti e dei doveri da parte di chi riceve i dati sensibili.
Per esempio: se io firmo un contratto di fornitura elettrica con Enel, autorizzo l’azienda a scrivere il mio nome e i miei dati nei loro archivi, esclusivamente per risultare loro cliente e godere dei loro servizi. Se qualche dipendente utilizza questi dati per farmi chiamate private, questi è passibile di denuncia grazie proprio alla legge sulla privacy.

“Le piazze sono pubbliche, ma se vuoi suonare, dipingere, esibirti, devi chiedere il permesso”
Partiamo dal concetto che una piazza è un bene pubblico e quindi è di tutti. Se una persona disegna sulla strada senza autorizzazione specifica è ovvio che non sia legale, perché si rischia di danneggiare l’asfalto che tutti paghiamo. Non esiste una normativa nazionale, ma questo articolo di Wikipedia, spiega che ogni regione ha le sue leggi in materia e servono per scoraggiare situazioni di accattonaggio. Lo stesso vale anche per gli artisti di strada che suonano e si esibiscono, dipende dalla regione in cui ci si esibisce.

“La sanità è pubblica, ma paghi comunque cifre astronomiche per 10 minuti di visita medica”
Non si sa a quale genere di visite si faccia riferimento. 10 minuti di visita medica non ha alcun significato. In Italia la sanità è gestita dallo Stato, ma non significa che sia gratis per tutti. Il ticket sanitario è una quota che si paga in base al proprio reddito e al tipo di servizio offerto, in base anche alla gravità della situazione.

“Tu sei libero, ma per spostarti devi farti identificare”
Una persona fermata ad un posto di blocco può essere un criminale ricercato, come un perfetto cittadino modello. Avere i documenti ed essere identificabili serve proprio a riconoscere la persona in quanto tale.

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