Buongiorno: Madre Teresa insegna la musica dell’anima
Madre Teresa e la musica dell’anima fanno parte della grande famiglia degli apocrifi più o meno probabili.
È la bizzarra teoria per cui una affermazione qualsiasi, una poesia, un aforisma, un qualsiasi motto vadano ignorati se proferiti da un uomo della strada, ma elevati se detti da un famoso.
È il motivo per cui affermazioni bizzarre come se il Governo non fa quello che vuole il popolo va cacciato via con mazze e pietre, degna di un Fred Flinstone ubriaco il giorno in cui il governo dell’età della Pietra ha annunciato più tasse per la Loggia del Leopardo impedendogli di comprare una palla da bowling nuova, diventano improvvisamente giustificate se attribuite a Sandro Pertini, e per il quale c’è gente che ama immaginare il Mahatma Gandhi come uno scolaretto discolo dalla lingua sciolta e dalla battuta pronta, Albert Einstein che umilia gli atei dimostrando l’esistenza di Dio con la sua scienza e il Commissario Gordon (l’amico di Batman!!!) pronto a lanciarsi in sperticate lodi di Benito Mussolini, varcando così le pagine di un fumetto per diventare un personaggio in carne ed ossa.
Trova il tempo per ridere: è la musica dell’anima. Trova il tempo per giocare: è il segreto dell’eterna giovinezza. Trova il tempo per amare ed essere amato: è la strada della felicità
Recita il misterioso aforisma, arricchito da un buongiornissimo senza neppure un Mugsy o un Corto Maltese per sdebitarsi.
Un nostro lettore ha voluto però compiere l’operazione che altrimenti noi stessi avremmo comunque fatto, solo in via primaria e non come controllo (noi controlliamo sempre le vostre azioni, non per mancanza di fiducia ma per insegnarvi): inviare una copia della musica dell’anima al Centro Madre Teresa di Calcutta, un Ente no Profit gestito e diretto dalle Missionarie della Carità, la famiglia religiosa fondata dalla stessa e depositaria di ogni corretta informazione sulla Santa.
Ottenendo questo reponso:
Ci dispiace, recita la risposta, ma la frase da lei riportata non è attribuibile a Madre Teresa. Grazie, comunque, per aver voluto accertare la veridicità della stessa. Il Signore la benedica.
E sempre il Signore possa benedire coloro che la Verità la amano, la cercano e la perseguono senza cullarsi nel “E ma io condivido lo stesso!”, “L’amico mio è persona fidata!”, “L’ho letto su Internet, non vi è ragione per non credere che sia falso” e “Ma è la buffala buona!”
Nessuna bufala è buona, anche le più innocenti riducono la soglia dell’attenzione fungendo da Cavallo di Troia per bufale più nocive e dannose.
Da dove deriva l’aforisma?
Diversi siti di Aforismi sembrano riportare versioni più o meno estese di questa frase come reperto trovato sul muro della Casa dei Bambini di Calcutta.
Troviamo alquanto opinabile che a Calcutta qualcuno si prenda cura di scrivere un intero poema (del quale le stesse Missionarie della Carità non sanno niente, poi!) sui muri: l’equivalente ideologico di attribuire ad un terzo una frase scritta nei bagni dell’Autogrill recante il suo nome in calce, per poi scoprire che il bagno suddetto è in realtà intonso e nessuno vi ha mai vergato quel pensiero.
È grossomodo la Danza Lenta in una nuova veste: laddove in passato qualcuno ha attribuito ad un medico, il Dottor Cicognani, una poesia altrui imbastendo una triste storiella sul perché lo stesso avrebbe dovuto creare una Catena di S. Antonio, qualcuno ha deciso di attribuire un intero poemetto a Madre Teresa in prima battuta, al suo ordine religioso tutto inventandosi una iscrizione murale, per vederne poi un’edizione riassunta appiccicata alle vesti della Santa.
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