Bufera su Salvini per terza ondata minimizzata: “Più tamponi fai, più positivi trovi”
Sta facendo discutere moltissimo l’uscita di Matteo Salvini a proposito della terza ondata. Intervistato da Radio 1 poco dopo le 19 del 26 febbraio, durante la trasmissione radiofonica zapping, il leader della Lega è stato protagonista di esternazioni sulla stessa lunghezza d’onda rispetto a quelle che abbiamo preso in esame ieri, con la dura presa di posizione da parte di Sallusti nei suoi confronti. Va dunque contestualizzato quanto riscontrato nel pomeriggio di venerdì per farsi un’idea più chiara.
Cosa ha detto Salvini e perché si parla di terza ondata minimizzata
Nello specifico, come si può percepire risalendo alla diretta di oggi sul sito di Zapping, Salvini ritiene che una vera e propria terza ondata non esista. Il concetto espresso ricorda molto l’idea che era trapelata durante la prima fase del Covid. La ricostruzione è semplice ed il tono del Segretario del Carroccio appare in netta controtendenza rispetto alle posizioni maggiormente allarmistiche da un po’ di tempo a questa parte.
Per farvela breve, a detta di Salvini il numero in crescita dei contagi è dovuto solo all’incremento di tamponi. Presa di posizione che sta scatenando notevoli polemiche sui social, in quanto in molti gli imputano una scuola di pensiero a dirla tutta non enunciata dal Senatore: “Se non fai tamponi, non ci sono positivi”.
Qualora vogliate consultare l’intervista di Salvini a Zapping sulla terza ondata, vi consigliamo di collocarvi attorno al decimo minuto della puntata odierna (ore 19:33). Il giornalista, a quel punto, ha fatto presente a Salvini che oggi in Italia abbiamo registrato più positivi rispetto a giovedì 25 febbraio, pur facendo meno tamponi.
Insomma, a prescindere dal fatto che si possa essere d’accordo o meno con Salvini a proposito della terza ondata, in particolare sul numero di tamponi proporzionato a quello dei positivi, non possiamo fare altro che constatare l’autenticità delle sue dichiarazioni. Vedremo se fonti governative del nuovo esecutivo di Draghi assumeranno posizioni ufficiali contrarie rispetto a quelle del numero uno della Lega. Di sicuro, ha fatto molto rumore l’ex Ministro dell’Interno.
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