BUFALA Vergogna senza fine… spariti i 28 milioni donati dagli italiani per i terremotati – bufale.net
Ci sono tanti tipi di bufale al mondo.
A volte ci vuole molto poco per confezionare una bufala destinata alla sicura viralità: basta prendere una domanda (peraltro legittima), omettere la risposta e ricostruire sul posto una risposta diversa, più atta alla viralità.
Ci restituisce una delle Camere dell’Eco che conosciamo, il blog Italia Patria Mia, tallonato da Actiionweb, uno dei tanti blog che affollano Internet rimbalzandosi contenuti sempre uguali:
Interrogazione parlamentare della deputata del M5S, Laura Castelli, alla presidenza del Consiglio circa i 28 milioni di euro raccolti dalla Protezione Civile da destinare alle popolazioni del Centro Italia, colpite dal sisma.
Durante il question time odierno, la parlamentare pentastellata ha rivolto la sua domanda al ministro per i Rapporti col Parlamento, Anna Finocchiaro:
“Come saranno utilizzati questi 28 milioni? Il sito della Protezione civile dà qualche indicazione rispetto al fatto che saranno utilizzati solo a chiusura della raccolta e dopo l’istituzione di un comitato dei garanti. Ma, visto che la situazione è sempre più emergenziale, vogliamo sapere se il governo è a conoscenza di questo ritardo di utilizzo dei fondi”.
Con una lunga risposta, Finocchiario spiega:
“Al termine della raccolta delle donazioni telefoniche, tuttora in atto, le somme ricevute dal Dipartimento della Protezione Civile saranno trasferite al commissario Errani ai fini della realizzazione di interventi per la ricostruzione e ripresa dei territori colpiti dagli eventi sismici. Le donazioni raccolte” – sottolinea – “non verranno quindi utilizzate per gli eventi emergenziali a cura del Dipartimento per la protezione civile, per i quali sono state giàstanziate apposite risorse”.
La fonte, asseritamente la stampa nazionale, è stata però usata con dei glissamenti alquanto strumentali.
Ad esempio, la parte relativa alle “risorse impiegate” è stata curiosamente glissata.
Ove ciò non fosse avvenuto, cosa che ad esempio il Sole 24 Ore si è giustamente astenuto dal fare, avremmo notato che
Oltre un’ora di discussione in Consiglio dei ministri sull’emergenza terremoto. Del governo la decisione di stanziare 30 milioni per la primissima emergenza, come risposta a richieste pervenute dai territori in queste quarantott’ore, soprattutto per le operazioni di sgombero della neve. L’esecutivo ha avviato inoltre la discussione su misure per le quali potrebbero essere stanziati «alcuni miliardi, in aggiunta ai 4 miliardi già previsti nella legge di bilancio».
«Tutte le richieste delle Regioni saranno esaudite», ha detto il ministro per i
Rapporti con il Parlamento Anna Finocchiaro lasciando Palazzo Chigi. La notizia dell’esistenza di alcune persone ancora vive è arrivata nel corso della riunione e il presidente del Consiglio Paolo Gentiloni ha condiviso con i ministri il sollievo e la contentezza per l’accaduto.
Vi è quindi uno stanziamento immediato di 30 milioni di euro a copertura delle prime richieste, contrariamente a quanto neanche tanto sottilmente insinuato dalle Camere dell’Eco, oltre 4 miliardi già previsti per le emergenze in legge di bilancio, oltre una somma da stabilirsi in base alle richieste delle regioni, anche essa valutabile in miliardi.
Il tutto su stanziamento del Governo, senza attendere i soldi delle donazioni.
Ed i 28 milioni delle donazioni, punctum dolens della vicenda?
Interviene la stessa Protezione Civile, con un comunicato stampa di ieri, a precisare che
In riferimento alle nuove errate informazioni che circolano soprattutto sui social in merito all’utilizzo delle donazioni raccolte attraverso il numero 45500, si precisa che, come indicato anche nel Protocollo che ne disciplina il funzionamento, queste serviranno per supportare la ricostruzione dei territori colpiti. Per la fase di gestione dell’emergenza, infatti, sono destinate tutte le necessarie risorse attraverso i fondi pubblici.
In particolare, in questa emergenza, come disposto dal decreto legge 189 convertito, le donazioni confluiranno nella contabilità speciale del Commissario straordinario alla ricostruzione e saranno gestite passando dal controllo di un Comitato dei Garanti, come prevede proprio il Protocollo.
Saranno i territori a valutare, in raccordo con Regioni e Commissario e sulla base delle esigenze valutate nell’ambito del più complessivo piano della ricostruzione, a indicare su quali progetti destinarli.
Lo stesso vale per le somme raccolte attraverso il conto corrente aperto dal Dipartimento
Cosa che, naturalmente, richiede contezza delle somme da impiegarsi per la ricostruzione, obiettivo stabilito all’origine in quanto i soldi per l’emergenza sono stati stanziati dal Governo ed ancora saranno aggiunte.
Era legittimo chiedere lumi sulla gestione del denaro? Certo, era legittimo e doveroso.
È legittimo tirare fuori un presunto diniego nella risposta? No. Come vedete la risposta fornita è abbastanza chiara: bastava fare un piccolo sforzo informativo ed evitare di reinterpretarla in senso viralizzabile.
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