BUFALA – Arabia Saudita: Ecco la punizione per chi legge la Bibbia – Bufale.net

di David Tyto Puente |

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Roberta ci segnala un articolo del 2013 sulle presunte punizioni per chi viene beccato a leggere la Bibbia in Arabia Saudita.
Attenzione, le immagini potrebbero impressionare un pubblico sensibile.
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L’articolo, per fortuna lo ammette, pubblica una foto di una mano distrutta da un tagliacarte (attenzione, immagini crude) come “dimostrazione”. Quindi, se vedete la foto in questi articoli sappiate che è riferita ad un incidente che non ha niente a che vedere con quello che viene raccontato nell’articolo. Purtroppo molti altri siti (italiani, americani, australiani o di altre nazioni) sostengono che la foto della mano sia proprio quella di un esecuzione in Arabia Saudita.
Le foto del prigioniero e i boia sono state scattate in Iran nel 2013. L’esecuzione era pubblica, il prigioniero era stato condannato per furto e adulterio da un tribunale di Shiraz, e dopo l’amputazione il pubblico ministero del distretto di Shiraz, Ali Alghasi, aveva annunciato che le condanne contro i criminali devono diventare sempre più gravi. Niente a che vedere con la Bibbia e la religione.
La fonte di questo articolo è un sito anti islamico pubblicato sulla piattaforma di Blog WordPress. Nell’articolo pubblicato da questo sito vediamo altre immagini che non hanno niente a che fare con le presunte torture per chi legge la Bibbia, ma sono state pubblicate per accentuare il disgusto e l’indignazione.
Ho cercato alcuni riferimenti sulle torture nei confronti di chi legge la Bibbia o contro i cristiani in Arabia Saudita. Trovo la stessa storia, stesse foto e a volte citazioni della stessa fonte quale il sito anti islamico che vi citavo prima, mentre altre storie vengono pubblicate da siti cristiani e conservatori non proprio neutrali.

LA LIBERTÀ RELIGIOSA IN ARABIA SAUDITA

In Arabia sono nati Maometto, l’Islam e dove sono presenti i luoghi di culto come la Mecca e Medina. La religione di Stato è, appunto, l’Islam.
In Arabia è vietato praticare qualsiasi altra religione in pubblico. Vale sia per i sauditi sia per gli stranieri. Proibisce il lavoro dei missionari di tutte le religioni tranne dell’Islam.
I credenti di altre religioni non hanno il permesso di riunirsi in un luogo pubblico per pregare o svolgere riti legali ai loro culti.
La pena è la detenzione o l’espulsione dal Paese, ma nessuna pena come l’amputazione delle mani, che è circoscritta ad altri reati (come il furto).
In Arabia non si è obbligati a credere nell’Islam, come non si è obbligati a pregare o svolgere le pratiche islamiche quotidiane.
Il divieto è posto per il pubblico, mentre per il privato c’è una certa tolleranza. Tuttavia ci sono casi di cristiani o di credenti di altre religioni arrestati durante dei logo incontri o perquisiti presso le loro abitazioni con l’accusa di essere dei predicatori, a volte le accuse sono state cambiate per i reati di tipo sessuale pur di sostenere qualche accusa nei loro confronti (in ogni parte del mondo, purtroppo, troveremo agenti corrotti dall’estremismo di ogni genere). A nessuno di loro è stata amputata una mano.
Attualmente il Re d’Arabia è Abdullah bin Abdul Aziz, salito al trono nel 2005. Un personaggio “rivoluzionario”, nel 2007 è stato il primo sovrano saudita a incontrare il papa e il 25 settembre 2011 annunciò che le donne potranno votare ed essere elette in politica a partire dal 2015. inoltre è a favore di un dialogo interreligioso.

CONCLUSIONI

Con questo articolo non neghiamo la presenza di punizioni in Arabia Saudita che vanno contro i diritti dell’uomo (l’amputazione delle mani per i reati di furto, le fustigazioni in caso di “cattiva condotta sessuale” o stato di ebrezza), che non potranno essere eliminate di punto in bianco (non esiste nel mondo un interruttore ON/OFF che faccia cambiare le culture e le abitudini dei Paesi in poco tempo), ma non per questo bisogna inventarne di nuove per sostenere l’odio verso una religione.

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