Bimba di due anni muore dopo aver ricevuto Pfizer: il calcolo non torna

di Bufale.net Team |

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Bimba di due anni muore dopo aver ricevuto Pfizer: il calcolo non torna Bufale.net

Bimba di due anni muore dopo aver ricevuto Pfizer, ci segnala uno dei nostri contatti avendo letto in una condivisione.

Ma come si dice in questi casi il calcolo non torna. Non torna affatto.

Siamo infatti nel regno dell’uso artefatto delle segnalazioni al VAERS, piaga nota ai colleghi di oltreoceano.

Il succo sostanzialmente è il seguente: qualcuno ha trovato una segnalazione al VAERS con un evento morte, conseguente al vaccino, dove l’età del soggetto è indicata col numerale “2.0”.

Ha quindi deciso che ovviamente si tratti di una bambina di due anni vaccinata col vaccino Pfizer e defunta.

Ma ci sono una serie di problemi che confliggono con la narrazione. Proviamo ad esaminarli.

Bimba di due anni muore dopo aver ricevuto Pfizer: il Vaccino Pfizer non può essere somministrato al di sotto dei sedici anni di età

Ovviamente, il vaccino Pfizer è in America consentito solo dai sedici anni in su.

Anche ammettendo di voler provare il “tiro salvezza” offerto dalla condivisione e postulare che “i genitori della piccola l’abbiano offerta come cavia”, a questo punto quale medico andrebbe a segnalare al VAERS una segnalazione di qualcosa di illegale?

Infatti nella stessa condivisione leggiamo che si fa riferimento a presunti test “su bambini di sei anni”.

Ma ovviamente due anni non corrisponde a sei anni, ed a questo punto sarebbe come segnalare che il vicino di casa è morto perché “la tua pistola ha fatto bum”

È un’ipotesi altamente improbabile la narrazione del genitore che “offre come cavia” per “test sui bambini di sei anni” una bambina di due.

Non possiamo neppure sapere se quel “2.0”. corrisponda all’età effettiva, o sia una forma di pseudonimizzazione del dato.

Inoltre, possiamo andare avanti.

Una segnalazione al VAERS non significa che qualcuno sia morto

Come riporta Reuters, l’accesso al VAERS è puntellato di disclaimers che dichiarano i dati “incompleti, non accurati, legati a coincidenze e non verificabili”.

Chiunque può segnalare casi presunti di morte o qualsiasi effetto collaterale “successivi” al vaccino.

Cosa che assume il valore giuridico, legale e medico di cose come “va a farsi il vaccino, viene investito da un autobus” e altri titoli del genere.

Quello che dà davvero certezza della correlazione sono le autopsie e gli studi successivi: e ad oggi secondo CDC

“Ad oggi, non sono stati evidenzianti in VAERS dati sulle cause di morte che indicano un problema di sicurezza coi vaccini COVID”

Chiunque può inviare segnalazioni al VAERS, chiunque può citare il VAERS per farsi ragione

Parliamo quindi di un problema noto a molti colleghi.

Proprio perché il VAERS raccoglie segnalazioni, ma la verifica spetta ad altri, si entra in un circolo vizioso.

Il VAERS riceve segnalazioni basate sul principio di contiguità e non di causalità. Indici, ma non vincolanti, non scritti nel bronzo, bensì nella sabbia.

L’equivalente di “Ieri ho mangiato aragoste, il giorno dopo mi hanno trovato un neo maligno, incolperò l’aragosta perché l’ho mangiata ieri e non il luglio scorso passato a prendere la tintarella senza crema solare”.

La “controinformazione” prende di assalto il VAERS tirando vuori video virali, audio virali, testi virali, condivisioni virali in cui usa il VAERS come prova della sua teoria.

Non ci sono prove di nesso causale, ma come ricorda la direttrice dell’ufficio di Biostatistica ed Epidemiologia presso FDA, dottoressa Ellenberg, ci sono una serie di problemi.

Il VAERS non ha gruppi di controllo, come i test in “doppio cieco”.

Ci sono persone che segnalano eventi.

Persone che segnalano eventi, eventi che finiscono viralizzati, altre persone che leggono eventi e segnalano al VAERS cose che prima non avrebbero segnalato.

Il che non significa che il VAERS sia inutile: anzi.

Ma il concetto di utilità è una cosa relativa: se sei l’FDA, o l’ente che dovrà poi esaminare quelle segnalazioni, è utilissimo.

Se sei un utente che da casa condivide i TikTok di gente che rimesta le mascherine col cucchiaio del sugo, probabilmente abuserai del dato che ti viene offerto.

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