Batteria atomica da 3 volt: durata prevista 50 anni

di Shadow Ranger |

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Batteria atomica da 3 volt: durata prevista 50 anni Bufale.net

Betavolt, ditta cinese, annuncia una batteria atomica da 3 volt, grande come una moneta. Come la batteria che inserireste nel vostro orologio da polso, o nelle ormai desuete calcolatrici tascabili o “scacciapensieri”, i giochini elettronici cari a grandi e piccini del tempo che fu.

Batteria atomica da 3 volt: durata prevista 50 anni

Batteria atomica da 3 volt: durata prevista 50 anni

Ma a differenza delle batterie a bottone a cui state pensando, non resterete a secco dopo qualche anno per gli orologi al quarzo più parchi, un annetto per quelli più performanti, qualche mese col vostro giochino elettronico preferito.

Betavolt promette 50 anni di durata.

Batteria atomica da 3 volt: durata prevista 50 anni

Ci rimettiamo ad un cauto ottimismo: non tutto quello che promette mantiene, ma in questo caso è auspicabile che la promessa porti risultati, perché tutti ne guadagneremmo.

Partiamo da una premessa: la “batteria atomica” non è stata inventata oggi.

Betavolt, la ditta dietro la scoperta, deve il nome al concetto di “cella betavoltaica”, concetto esistente dal secolo scorso e sviluppato ad esempio per dare energia ai Pacemaker, dato che non puoi alimentare a batterie usa e getta un cardiopatico.

La differenza è che le celle betavoltaiche attuali, teorizzate nel 1913 e perfezionate negli anni ’50 e ’60, sono abbastanza performanti per tenere operativo un pacemaker ma non abbastanza per fornire energia alla maggior parte degli oggetti di uso quotidiano.

Il prodotto Betavolt promette di cambiare le cose.

Se supererà la fase pilota e se dopo gli anni previsti per la produzione industriale (un bel po’ di “se”, non pensate?) il dispositivo Betavolt sarà pronto, avremo una batteria funzionante ad isotopo di nichel-63 con un semiconduttore in diamante.

Vale a dire energia pulita, a dispetto di quanto potranno dire i complottisti e già a torto dicono di ogni batteria ricaricabile, per niente radioattiva e destinata a lasciarsi dietro come sottoprodotto del decadimento solo rifiuti in rame.

Più performante di ogni batteria, potrà alimentare smartphone, computer e tecnologia connessa, oltre droni e altri elementi tecnologici.

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