ALLARMISMO e DISINFORMAZIONE L'EU e l'olio tunisino: così muore l'olio italiano – Bufale.net
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L’olio in arrivo devasterà l’olio italiano?
Riportiamo un’altra parte del “Regolamento del Parlamento Europeo” citato nel precedente capitolo:
In tale contesto la Commissione europea propone, come misura commerciale autonoma, un contingente tariffario senza dazio, temporaneo e unilaterale di 35 000 tonnellate all’anno per le esportazioni tunisine di olio d’oliva nell’Unione. Il contingente sarà disponibile per due anni, dal 1° gennaio 2016 al 31 dicembre 2017. Questo volume supplementare sarà aperto una volta esaurito il contingente tariffario senza dazio di 56 700 tonnellate iscritto nell’accordo.
La proposta non dice che la Tunisia potrà esportare in Europa “35 mila tonnellate” in più, questo lo poteva già fare prima. L’unica differenza è che queste tonnellate potranno passare i confini senza doverne pagare il dazio per un massimo di due anni (2016 e 2017). Inoltre, queste potranno essere conteggiate al superamento delle 56700 tonnellate senza dazio già previste dall’accordo euromediterraneo di associazione, firmato nel 1995.
Rendiamoci conto che si sta parlando di 35 mila tonnellate senza dazio su tutto il territorio dell’Unione Europea (28 paesi), non soltanto nel territorio italiano come sembra ci vogliano comunicare i vari politici italiani. 35 mila tonnellate senza dazio su una produzione italiana annuale di circa 400 mila tonnellate l’anno, maggior produttore rispetto alla Grecia (300 mila tonnellate) ma estremamente al di sotto rispetto alle produzioni spagnole (oltre il 1 milione di tonnellate).
Ecco gli ultimi dati disponibili al 2013 sul sito Faostat3.fao.org in merito ai primi 5 produttori mondiali di olio d’oliva:
Stiamo parlando di un quantitativo di olio d’oliva senza dazio veramente ridicolo rispetto alle cifre europee. Quelle 35 mila tonnellate tunisine senza dazio sarebbero l’equivalente circa l’1,9% della produzione di Spagna, Grecia e Italia messe insieme nel 2013 (circa 1 milione 820 mila tonnellate).
L’articolo prosegue con i capitoli:
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