Il complotto delle croci rovesciate al funerale del Papa Satanista è basato sull’ignoranza assoluta
Ci segnalano i nostri contatti un improbabile complotto delle croci rovesciate al funerale del Papa Satanista, ovviamente onnipresente su social come X.
Questa grossolana e bizzarra teoria si incunea nel filone che vede il compianto Papa Francesco essere segretamente un “massone satanista” intento ad effettuare rituali blasfemi occulti a tutto il mondo tranne Banana33, Fragolina79, Napalm51 e altri utenti dei social pronti a stanarlo uno sfondone alla volta.

Il complotto delle croci rovesciate al funerale del Papa Satanista è basato sull’ignoranza assoluta
Abbiamo già visto la bizzarra Teoria che vedeva l’apertura delle Porte Sante diventare un rituale per invocare demoni infernali e il povero San Lucifero di Cagliari, vescovo e santo, venire confuso col Maligno in persona da persone che prima di ergersi a paladini della fede dovrebbero tornare alle elementari a frequentare con profitto l’ora di Religione o almeno seguire un paio di lezioni del Catechismo.
Il complotto delle croci rovesciate al funerale del Papa Satanista è basato sull’ignoranza assoluta
Come ci ricorda l’opinionista Robby Giusti le “croci capovolte” non sono un simbolo satanico ma uno dei primi simboli religiosi dell’era Cristiano-Cattolica.
Si tratta del simbolo del Martirio di San Pietro, Primo Papa e fondatore della Chiesa Cattolica Apostolica di Roma in persona. Nel Vangelo Secondo Matteo viene riconosciuto infatti il Primato di Pietro con le parole «Tu sei Pietro, e su questa pietra edificherò la mia Chiesa e […] a te darò le chiavi del Regno dei Cieli.», diventando così alla morte del Cristo il Primo Papa della Storia, Capo della Chiesa Cattolica e primo di una serie ininterrotta che arriva fino al defunto Bergoglio.

La crocefissione di San Pietro (Caravaggio)
In seguito ad una serie di vicissitudini (descritte peraltro nel film Quo Vadis) San Pietro fu arrestato e tradotto nel Carcere Mamertino. Fuggito, ebbe una visione del Cristo che lo incitava ad accettare invece il Martirio e la morte per meritare la Vita Eterna e dare il buon esempio ai suoi fedeli.
San Pietro, secondo la catechesi, tornò a Roma e si consegnò a Nerone Imperatore per essere crocefisso. L’evento secondo il Catechismo accadde tra il 64 e il 67 d.C., in piena persecuzione Neroniana, abbracciando la teoria diffusa in ambienti Cattolici di Nerone sovrano pazzo, empio, blasfemo e satanico dedito ad ogni genere di orgia e stravizio e nemico dei Cristiani e della loro purezza.
San Pietro infine accettò il martirio, ma chiese e ottenne di essere crocefisso a testa in giù per la vergogna di aver tentato la fuga e per non essere paragonato al Cristo.
La Croce Rovesciata è da allora rappresentata nelle chiese (soprattutto quelle dedicate a Pietro), su alcuni altari e sullo scranno papale come simbolo dell’umiltà (virtù cardinale) del Papa che, erede dei beni e della dottrina del Cristo rifiuta però di essere al Cristo paragonato per descriversi come un Pastore di Uomini, uomo tra gli umani e non un dio.
Se il nostro servizio ti piace sostienici su PATREON o
con una donazione PAYPAL.