Semipermanente nel mirino? Ecco la verità dietro lo stop UE
“Stop a gel e a smalto semi permanente in Europa dal 1° settembre 2025, ma non negli U.S.A.”
Lo avete letto ovunque vero?
Prima di appendere al chiodo le vostre lampade UV e svuotare il cassetto degli smalti, facciamo chiarezza e spieghiamo in cosa consiste la modifica del regolamento europeo sui cosmetici.
Partiamo dal fatto che non vi è nulla di nuovo: la decisione è stata presa nel maggio 2024 nell’ambito dell’aggiornamento CLP – l’acronimo di Classification, Labelling and Packaging, cioè classificazione, etichettatura e imballaggio delle sostanze chimiche.
Il passo successivo è stato l’adozione del Regolamento delegato (UE) 2025/877, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale UE il 13 maggio 2025 e solo dal 1° settembre 2025 il divieto è diventato operativo in tutta l’Unione Europea.
Si, va bene, ma il divieto di cosa?
La realtà è meno drammatica di ciò che sembra: il bando non colpisce tutto il gel, ma solo il TPO, l’ingrediente “magico” che fa durare la manicure per settimane, un fotoiniziatore utile a far indurire rapidamente lo smalto sotto la lampada UV.
L’acronimo sta per: trimetilbenzoyl difenilfosfina ossido, che se anche il nome vi rievoca il libro degli ingredienti di qualche strega delle fiabe, altro non è che una piccola molecola che funge da “interruttore della luce” nel processo di polimerizzazione.

Semipermanente nel mirino? Ecco la verità dietro lo stop UE
A questo punto è bene precisare che la maggior parte dei saloni di estetica seri e aggiornati, ha già smesso da tempo di utilizzare prodotti con TPO, data l’ampia scelta di fotoiniziatori alternativi e sicuri che offre il mercato.
Ma perché in Europa no e negli Stati Uniti si? e il rischio è reale?
La notizia in cui siamo incappati, data da uno dei quotidiani d’oltreoceano nella top ten per tiratura – si insomma, non il giornalino della parrocchia – ci instilla inizialmente quel senso di scandalo e ingiustizia che provano i bambini davanti a un “ perché loro si e io no?”
E qui troviamo doveroso specificare il diverso approccio che porta a classificare una molecola o una sostanza come particolarmente “dannosa” o meno per il nostro organismo.
Secondo la commissione europea, il TPO, rientra tra le sostanze CMR 1B, dove l’acronimo sta per “Cancerogeno, Mutageno o tossico per la Riproduzione”.
Successivamente, l’UE fa un ulteriore distinzione di categorie tra:
- 1A: Rischio comprovato sull’uomo
- 1B: rischio osservato solo negli animali da laboratorio, non ancora confermato sugli esseri umani
- 2: sospetto rischio, ma prove limitate
Quindi CMR 1B non significa che causi sicuramente cancro o infertilità negli esseri umani, ma che ci sono dati sufficienti da consigliare prudenza.
L’Unione Europea applica il principio di precauzione, preferendo vietare la sostanza piuttosto che aspettare conferme su larga scala.
Diverso invece il discorso per gli Stati Uniti: lì si tende a rimuovere un ingrediente solo dopo che un danno è stato dimostrato sugli esseri umani.
Tuttavia, proseguendo nella lettura dell’articolo, molti dermatologi e podologi americani in primis, consigliano di scegliere prodotti TPO-free quando possibile.
Non è la fine della manicure gel in Europa: è solo un adeguamento normativo per ridurre il rischio chimico.
Invece di cedere all’allarmismo, basta informarsi, scegliere prodotti conformi e pretendere trasparenza dal proprio salone, consiglio da seguire anche senza integrazioni ai regolamenti.
L’UE non vi ha tolto il semipermanente, ma una molecola di cui probabilmente non eravate a conoscenza e che ora ha un sostituto più sicuro.
Via libera dunque, al vostro refill.
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