DISINFORMAZIONE Lavoro rifiutato a 1250 euro al mese – bufale.net
Circola la notizia secondo cui, cito testuale:
Tra le notizie del “VeneziaToday”, qualche giorno fa si leggeva un articolo che parlava proprio di un lavoro rifiutato da molti candidati, perché con uno stipendio troppo basso. L’articolo diceva chiaramente “Offriamo un lavoro da 1.250 euro al mese per 40 ore settimanali, ma non lo vuole nessuno”.
La notizia ci è pervenuta in data odierna, quindi, nel momento in cui lo scrivente redige questo articolo, il 09.10.2014, ma in realtà una brevissima ricerca nella banca dati della rivista citata, VeneziaToday, ci restituisce per la notizia una data diversa e più risalente, il 12 marzo 2014.
Nonostante questo, il testo della notizia coincide. Del resto non è la prima volta che un appello nato legittimo viene reso “immortale”, e quindi alterato nel dato temporale ed ingessato in una artificiale immobilità che congela la situazione nel suo momento embrionale e la assolutizza in un eterno “Giorno della Marmotta”, come nel noto film di Bill Murray Ricomincio da capo in cui il protagonista veniva costretto a rivivere in eterno la medesima giornata senza alcuna possibilità di scampo o progresso.
Come le richieste di sangue e donazioni per bambini malati che, nell’eterno Giorno della Marmotta dalla richiesta ad oggi sono diventati dei padri di famiglia sani e felici con bambini a loro volta, così questa notizia da marzo 2014 continua a rivivere nella catena di click come se quel “qualche giorno fa” fosse destinato a non vedere mai il tramonto.
Ma già nei commenti all’articolo originale, notiamo qualcosa che suscita la nostra attenzione:
Alcuni commentatori, già a cominciare dal dodici marzo, hanno cominciato a fare quello che coloro che, vedendosi la condivisione in bacheca, hanno giustamente fatto contattandoci: si sono posti dei dubbi.
Emblematico è l’ultimo commento in ordine cronologico:
„Salve io ho chiamato e mi hanno risposto giustamente che cercano con esperienza quindi sarebbe giusto sottolineare anche questo!!! Ce gente ancora come me che vuole sporcarsi le mani ma purtroppo non può ed ero disposto a farmi 50km al giorno. Buona fortuna“
Lasciamo l’appello del commentatore nella forma in cui egli l’ha esposto, senza parafrasarlo, interpretarlo o modificare in alcun modo la risposta spontanea e verace.
La notizia, ove il commento del 20 marzo fosse confermato, acquisirebbe un sapore diverso: infatti non saremmo più di fronte ad un popolo di Italiani “viziati”, incapaci di apprezzare il duro lavoro, ma dinanzi alla difficoltà di trovare, in una economia dove forte è la disoccupazione giovanile e chi ha in passato avuto l’opportunità di trovare lavoro ora cerca di difendere tale dono con le unghie e coi denti, un “lavoratore con esperienza” in grado di mettersi immediatamente all’opera.
Con un tasso di disoccupazione al 12,2% ed un tasso di disoccupazione giovanile al 40% (fonte: ISTAT) è infatti statisticamente più probabile che, al di fuori del mercato del lavoro e desideroso di entrarvi sia un giovane incolpevolmente privo di esperienza ed il cui curriculum vitae è dolorosamente immobile da quando ha compiuto il suo percorso formativo accademico e non un lavoratore maturo e referenziato.
È il circolo vizioso che troppi giovani in Italia purtroppo conoscono: ti viene chiesta, anche giustamente per mansioni delicate e ben remunerate, nessuno fa una colpa al datore di lavoro che chiede (anzi, se ne apprezza il servizio ottimo fornito al consumatore) un curriculum basato sull’esperienza ma l’assenza di esperienza lavorativa rende difficile essere assunti in prima battuta!
A conferma del commento del 20 marzo su VeneziaToday troviamo una addenda rilasciata da una delle infinite testate che ha ricondiviso la notizia nei giorni immediatamente successivi, in questo caso il 14 marzo:
In risposta all’annuncio si sono presentati italiani, stranieri, giovani e uomini di mezza età, il titolare avrà già trovato la persona giusta, veramente interessata o si sta diventando davvero troppo pretenziosi?
Chiediamo ai nostri contatti veneti il favore di verificare di persona, ove naturalmente fosse possibile e senza recare disturbo agli esercenti interessati (naturalmente) l’esito della notizia, confidando che alla fine la domanda e l’offerta si siano incontrate.
Quindi, vi chiediamo, prima di condividere una notizia attenti alle date e sempre, sempre verificate!
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