Provvedimenti verso Giorgia Meloni da Twitter dopo il video dello stupro, ma non finisce qui

di Redazione Bufale |

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Provvedimenti verso Giorgia Meloni da Twitter dopo il video dello stupro, ma non finisce qui Bufale.net

Sono arrivati in queste ore gli attesi provvedimenti da parte di Twitter nei confronti di Giorgia Meloni, che a detta di tanti avrebbe avuto il demerito di pubblicare il video di uno stupro avvenuto a Piacenza. Pur essendo censurato. La questione l’abbiamo trattata già nella giornata di ieri con un altro articolo, anticipando che ci fossero state numerose segnalazioni annunciate dagli utenti, commentando il post in questione reso pubblico dalla leader di Fratelli d’Italia. A distanza di alcune ore, è arrivata la decisione da parte della piattaforma.

La decisione di Twitter su Giorgia Meloni dopo la pubblicazione del video con lo stupro di Piacenza

Doverosa, per quanto scontata, la premessa sul fatto che il video in questione fosse censurato, oltre al fatto che a riprenderlo in precedenza fossero state alcune testate molto famose. Nonostante questo, la decisione finale di Twitter dà ragione a tanti utenti che hanno deciso di segnalare il contenuto, al punto da rimuoverlo dalla pagina ufficiale di Giorgia Meloni. Notizia facilmente verificabile andando a visitare il suo profilo all’interno del social network.

Dopo i fatti che hanno visto indirettamente protagonista Giorgia Meloni, al netto della sua successiva difesa sui vari canali ufficiali della numero uno di Fratelli d’Italia, ci sono altri due elementi da prendere in considerazione. Da un lato Repubblica, riprendendo AGI, riporta le parole della donna ucraina vittima dello stupro che si osserva nel video pubblicato dall’esponente politica. A suo dire, dopo la divulgazione delle immagini sarebbe stata riconosciuta dalle persone che la conoscono.

Secondo Open, inoltre, la Procura avrebbe avviato indagini per approfondire non solo la condotta di Giorgia Meloni, ma anche delle testate che hanno divulgato il video dello stupro di Piacenza. A completare il quadro, abbiamo il Garante per la protezione dei dati personali, che parallelamente ha deciso di avviare un’istruttoria dopo i recenti fatti trattati nel nostro articolo.

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