Omonimi sotto tiro dopo la divulgazione dei nomi dei 7 ragazzi di Palermo stupratori

di Redazione Bufale |

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Omonimi sotto tiro dopo la divulgazione dei nomi dei 7 ragazzi di Palermo stupratori Bufale.net

Bisogna fare molta attenzione, sui social e con una testata giornalistica da gestire, nel momento in cui si offrono al pubblico dettagli come i nomi dei 7 ragazzi di Palermo accusati di stupro nei confronti di una diciannovenne. Al netto di prova che ad oggi sembrererebbero schiaccianti (tra chat di gruppo, alcune videocamere a circuito chiuso e la perizia medica per la ragazza ricoverata in ospedale dopo la violenza subita), alcune note a margine sono come non mai necessarie

Omonimi presi di mira dopo la divulgazione dei nomi dei 7 ragazzi di Palermo stupratori

Come sempre avviene in circostanze simili, onde evitare qualsiasi tipo di malinteso, premettiamo che come qualsiasi persona civile e di buon senso condanniamo nel modo più assoluto le azioni del branco. Ci sono tanti aspetti da prendere in considerazione quando si parla di uno stupro, stando anche a quanto vi abbiamo riportato in passato con altri articoli. Tra i fattori che ci hanno fatto riflettere oggi, c’è per forza di cose anche la questione degli omonimi finiti nella gogna social in seguito alla divulgazione dei nomi dei 7 ragazzi di Palermo stupratori.

Se da un lato è comprensibile ed umano nutrire tanta rabbia nei confronti di ragazzi che hanno mostrato ben poca umanità anche nelle ore successive alla violenza, al contempo sfogarsi in modo diretto con loro sui social rischia di creare un altro fenomeno. In passato abbiamo constatato come siano state prese di mira persone che non siano minimamente coinvolte il reato del momento, “ree” di avere in comune coi membri del branco solo stesso nome e cognome.

Dunque, è proprio questo il pericolo che si viene a creare quando si divulgano nomi dei 7 ragazzi di Palermo stupratori, così come avviene con altri fatti di cronaca. Il mondo dei social è complesso. Immaginate di essere voi gli omonimi, o un vostro caro: sareste contenti di ricevere insulti e minacce senza aver commesso alcun crimine? Lasciate lavorare la giustizia.

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