Le foto ritoccate “tecnica segreta della Meloni” non sono della Meloni (né recenti)

di Bufale.net Team |

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Le foto ritoccate “tecnica segreta della Meloni” non sono della Meloni (né recenti) Bufale.net

Ci segnalano i nostri contatti un TikTok con la “tecnica segreta della Meloni”, ovvero foto elettorali ritoccate con citazioni musicali e visive dell’anime Naruto, storia fantastica (con un tocco di sci-fi) di un gruppo di ninja con varie abilità tra quelle attribuite nel mito agli stessi, tra le quali il dono della moltiplicazione fisica.

Le foto ritoccate "tecnica segreta della Meloni" non sono della Meloni (né recenti)

Le foto ritoccate “tecnica segreta della Meloni” non sono della Meloni (né recenti)

Il riferimento è ad una immagine in cui diversi personaggi appaiono duplicati.

In realtà è una bufala nota, almeno da Settembre del 2022, e risale ad una versione modificata (e non dallo staff di Fratelli di Italia) di un comizio dell’epoca a Palermo.

Le foto ritoccate “tecnica segreta della Meloni” non sono della Meloni (né recenti)

Si tratta di foto del comizio di Palermo, difformi però da quelle diffuse dai social dell’interessata. Social che non presentano alcuna forma di manipolazione

Il tweet (ora X) reale

Il tweet (ora X) reale

Già all’epoca ci fu chi lamentò altre alterazioni “presunte”, come stiramenti delle immagini.

In realtà come abbiamo avuto modo di dire all’epoca, è assai comune, specialmente da quando le fotografie di eventi vengono effettuate con cellulari medio o alta gamma e non più solo con telecamere e macchine fotografiche professionali, la presenza di aberrazioni tipiche degli obiettivi.

In taluni casi l’uso delle foto “estese”, dove il cellulare in modo automatico combina una serie di foto per creare una foto panoramica eccedente la dimensione della singola foto, può creare nei “punti di giunzione” delle copie di persone e oggetti, effetto sgradevole e involontario in mani imperite, ma che può essere usato in modo artistico.

Non è questo il caso degli scatti, che sono stati alterarti in seguito per “fine ironico”, cosa che di seguito ha provocato l’incolpare la Premier.

Nelle condivisioni moderne infatti i commenti confermano di “non sapere” la provenienza delle foto.

Ma controllare prima no?

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