ALLARMISMO Italiani in quarantena per Ebola – Solo una precauzione
Sta circolando in sui social network, da Yahoo Answers a Facebook, un presunto allarme relativo a due Italiani infetti da Ebola in Italia.
La notizia è una bufala. Non vi è stato alcun contagio accertato, ma solo ragioni di sicurezza.
Riporta il Corriere della Sera del 24 Ottobre infatti:
Paolo Setti Carraro e Chiara Maretti, un chirurgo sessantenne e un’ostetrica trentenne. Misura precauzionale: stanno bene ma vivono chiusi in casa, non possono incontrare nessuno, contano i giorni (21 quelli dell’incubazione del virus) dal rientro in Italia. Da giugno alla settimana scorsa hanno lavorato per «Cuamm Medici con l’Africa» a Pujehun, Sierra Leone, uno dei tre Paesi colpiti dall’epidemia che ha fatto quasi cinquemila vittime. Il Corriere li aveva incontrati tra i materassini blu della maternità e i secchi di acqua fredda usati per i bambini con la malaria e 40 di febbre.
Ora il termometro è solo per loro: dopo 130 giorni di doppi guanti e stivali di protezione, la «tuta» anti-Ebola pronta per interventi a rischio, i bambini salvati e qualche volta no, Paolo e Chiara hanno dovuto lasciare Pujehun. In fretta «evacuati»: Freetown-Malpensa via Marocco. Ad aspettarli, medici e infermieri del presidio aeroportuale. Mascherine, termometri laser e questionari. Gli esperti dell’ospedale Sacco di Milano, dice Setti Carraro al telefono con il Corriere , hanno valutato il loro grado di rischio «intermedio» in una scala di tre. Le autorità in accordo con Cuamm hanno chiesto l’isolamento a casa per 21 giorni.
La storia è evidente. Paolo e Chiara, due medici volontari in Sierra Leone, hanno lavorato in suolo interessato dall’epidemia. I protocolli di sicurezza per evitare infezioni sono, naturalmente severi: alcune piccole deviazioni dalle severissime regole di condotta ed azione hanno portato alla scelta delle autorità di evacuare il campo, rimpatriando i due medici.
Va inoltre precisato che entrambi gli interessati ad oggi non hanno palesato alcun sintomo (pur avendo qualche difficoltà a spiegare che la fase infettiva di Ebola coincide con la fase sintomatica, mai apparsa nel loro caso), e la misura precauzionale decadrà il 5 di novembre.
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