Il (non?) caso dell’inventore scomparso della formula per trasformare la plastica in carburante
Ci segnalano i nostri contatti il dell’inventore scomparso della formula per trasformare la plastica in carburante. Trattasi di Julian Brown, inventore attivissimo sui social come TikTok, pronto a dichiarare di aver scoperto il segreto per trasformare i rifiuti di plastica in carburante mediante uno straordinario macchinario

Il (non?) caso dell’inventore scomparso della formula per trasformare la plastica in carburante
Ovviamente non ci sono blueprints, non ci sono ancora sviluppi, ma ci sono video in cui il giovane inventore dichiara di essere perseguitato da “elicotteri neri” e che le multinazionali del petrolio e altre entità potenti non gli lascerebbero scampo.
Per poi sparire.
Il (non?) caso dell’inventore scomparso della formula per trasformare la plastica in carburante
Ora: Julian Brown non è il primo uomo nella storia recente a dichiarare di aver scoperto come produrre benzina dall’ambiente, dai rifiuti o ambo le cose. L’inventore Giapponese Akinori Ito ha infatti già dichiarato dal 2017 di avere un simile macchinario, limitato però al richiedere un chilowatt di energia per litro e poter produrre 2000 litri al giorno col macchinario più “potente”.
Parimenti abbiamo avuto chi si è dichiarato pronto a ottenere combustibile dall’aria, però richiedendo la molto meno competitiva quantità di 35-50 kWh di elettricità al dispositivo per produrre un litro di carburante per 64 litri di combustibile al giorno.

La macchina di Akinori
Ogni giorno, sostanzialmente, qualcuno promette il Santo Graal del riciclo, e ogni volta ci si tende a scontrare con la realtà delle cose: il combustibile ottenuto andrebbe comunque raffinato. Ito ammise che il suo macchinario per un singolo chilwatt produrrebbe un chilo di greggio, e questo andrebbe comunque raffinato nei combustibili che usiamo.
La pirolisi e processi simili esistono: il problema è che, al momento, è più conveniente estrarre e raffinare greggio alla vecchia maniera.

Il congegno di Aircela
Ma tornando al promettente giovane scienziato, già scopriamo che la sua scomparsa non è stata mai denunciata ad alcuna autorità e sua madre si è fatta avanti per dire che il figlio sta bene ma non può dire alla stampa dove si trova.
Snopes accetta anche la smentita della smentita con riserva, ritenendo il Daily Mail ad un certo “sensazionalismo”.
Ovviamente al momento siamo al grado delle speculazioni, e non a caso la “teoria degli Elicotteri Neri” è una delle più antiche del mondo del Complotto.
La teoria degli Elicotteri Neri e come si applica al caso di specie
La teoria degli “elicotteri neri” è antica quasi quanto la teoria delle scie chimiche e dei rapimenti alieni: secondo tale teoria ogni fenomeno inspiegato o inspiegabile sarebbe colpa degli “Uomini in Nero” (i “Men in Black” descritti dall’omonima saga cinematografica) a bordo di elicotteri neri e senza segni distintivi, incline a fare ogni lavoro sporco del complotto.

Gli elicotteri neri, fonte CICAP
Spargere scie chimiche, causare incendi, far sparire persone, misurare la qualità mortifera del 5G (e suoi predecessori…) per assicurarsi che esso sia mortifero al punto giusto, far sparire persone scomode e dare passaggi ai pericolosi “men in black” che apparentemente quando non sono occupati a “difendere la Terra dalla Feccia dell’Universo”, ovvero da malfattori e invasori alieni, si piegano ai Poteri dei “Poteri Forti” uccidendo e deportando i “cercatori di verità”.
Gli “uomini in nero” e gli “elicotteri neri” sono parte di una nuova mitologia del complotto che ha sostituito le storie di santi e profeti che incontrano demoni e streghe a cavallo di scopa coi Men in Black, gli Elicotteri Neri e gli Aerei delle Scie Chimiche.
Non a caso essi tornano nei video virali quando si parla di personalità scomode ed eroiche: nella viralità, eroe e villain vanno sempre a braccetto.
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