Il bizzarro incidente della latrina di Erfurt: cento nobili in un pozzo nero
Nel 1184 il futuro Enrico VI di Svevia, Re del Sacro Romano impero, fu testimone e sopravvissuto dell’ incidente della latrina di Erfurt, uno dei più bizzarri e mortali incidenti della storia riguardanti un cesso e un tentativo di arbitrato.
Ma andiamo con ordine.
Il bizzarro incidente della latrina di Erfurt
Siamo, abbiamo detto, nel 1184. Enrico VI non è ancora Enrico VI il Crudele re del Sacro Romano Impero, bensì il Re dei Romani, ovvero l’erede legittimo e prossimo in carica di Federico Barbarossa.
In tale veste nel 1184 si trovò a convocare un hoftag, una assemblea informale di nobili e principi, in questo caso con funzione di arbitrato: Corrado di Wittelsbach, Arcivescovo di Mainz e Ludovico III, Langravio di Turingia (titolo equivalente a quello di Conte) infatti da lungo tempo protraevano una lunga inimicizia per probabili ragioni territoriali.

Il bizzarro incidente della latrina di Erfurt
Enrico VI convocò l’assemblea e provò a comporre il dissidio, fallendo in ogni modo possibile.
Innanzitutto il fallimento si deve a motivi logistici: Enrico VI scelse una chiesuola a Erfurt, nell’attuale Turingia. Era il 25 luglio, e oltre un centinaio di persone si ritrovarono assiepate in una Chiesa dal pavimento di legno sospeso su una latrina colma di escrementi.
Ovviamente il pavimento cedette piombando quasi tutti i presenti tra lo sterco e i liquami.
Dai 60 ai 100 nobili perirono: quelli non defunti in seguito alla caduta schiacciati dalle macerie, annegati nel liquame o soffocati dai miasmi. Corrado, Ludovico ed Enrico VI si salvarono essendo vicini ed elementi portanti della struttura in pietra.
Per la cronaca, ovviamente l’arbitrato non si tenne mai e Conte e Arcivescovo non ricomposero mai la loro controversia, e l’aneddotica popolare tedesca si arricchì del proverbio “Che io possa affogare nei liquami se fallisco”, attribuito aneddoticamente ad Enrico VI stesso.
Cosa che non impedì ad Enrico VI una brillante carriera politica con colpi di scena come la cattura di Riccardo Cuor di Leone Re di Inghilterra (che assicurò la sottomissione dell’Inghilterra al Sacro Romano Impero) e il dominio ferreo del Regno di Sicilia.
E tutto questo perché si era salvato da un incidente in una latrina.
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