Sì, la salsa di soia tradizionale viene fatta così (e non c’è ragione di scandalizzarsi)
Ci segnalano i nostri contatti un video targato “Supercarblondie” che mostra una fase di produzione della salsa di soia con la derisiva didascalia “Se la Salsa di Soia viene fatta così io non la voglio più”

Sì, la salsa di soia tradizionale viene fatta così (e non c’è ragione di scandalizzarsi)
Si tratta della tipologia di video che abbiamo imparato a riconoscere come “react“: si prende un video pubblicato altrove e lo si ricarica sulla propria pagina, uguale, aggiungendo solo la propria reazione (sovente di immotivato sdegno) per radurare i pareri pro e contro ed ottenere viralità.
Il video originale proviene infatti dalla pagina Instagram “Yamaroku Shoyu“, produttori di salsa di soia tradizionale.
Sì, la salsa di soia tradizionale viene fatta così (e non c’è ragione di scandalizzarsi)
L’intero galleria contiene una spiegazione puntuale della produzione tradizionale, che comincia da barili come quelli in cui noi facciamo invecchiare il video.
Si tratta del processo noto come honyozu: fagioli di soia bolliti e grano tostato vengono fermentati per tre giorni circa con appositi lieviti: un tempo tale processo veniva effettuato in cortili esposti al sole e sorvegliati per evitare che la preziosa materia venisse contaminata, attualmente nell’era moderna si usano locali a temperatura assai controllata.

La pressatura
La base ottenuta, il koji viene poi fatta invecchiare in appositi barili di legno, periodicamente verificati e, alla bisogna, sostituiti. Nei barili vengono quindi inseriti il Koji e salamoia, ottenuta da pura acqua potabile e sale marino.
Dopo un lungo periodo di fermentazione, il prodotto viene avvolto in stoffa per uso alimentare e pressato: si otterrà quindi la salsa di soia che conosciamo, mentre le fecce dei fagioli di soia e del grano verranno distribuite agli agricoltori e ai contadini come fertilizzante e integratore alimentare per le mucche.

L’imbottigliamento
Ovviamente esistono “scorciatoie”, come da noi si fa con l’aceto balsamico, e versioni economiche della ricetta useranno invece semplici proteine della soia colorate col caramello, ma la ricetta tradizionale prevede un lungo periodo di fermentazione, invecchiamento in botti, pressatura e imbottigliamento.
Immagini di copertina di yamaroku.shoyu
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