È morto Stefano Benni, celebrato scrittore
Si è spento a 78 anni dopo una lunga malattia Stefano Benni: ma sappiamo per certo una cosa. Non avrebbe gradito essere ricordato come una persona malata e costretta al ritiro dalla vita pubblica e dalle scene, ma come il prolifico scrittore che è sempre stato, la penna acuta e in grado di rileggere il mondo con un forte senso dell’umorismo.
Nato a Bologna, nelle sue opere rilesse un mondo. In Bar Sport, romanzo degli esordi del 1976, la realtà dei Bar italiani, tra sogno e stereotipo, divenne uno specchio per riflettere i nostri vizi (invero molti) e le nostre virtù (alquanto manchevoli, va detto), seguito da una infinita serie di racconti.
In Elianto del 1996 vediamo un astuto e furbo ragazzo, l’Elianto del titolo, anticipare gli orrori della modernità sfidando in un quiz una Nova Repubblica, parodia della “Seconda Repubblica”, popolata da varianti stralunate dei personaggi della cronaca (un giovane simile Mike Buongiorno rivale di Elianto, un simil Emilio Fede a capo dell’informazione mondiale) e in grado di osservare diversi gruppi di non meno improbabili eroi destinati a convergere nello sforzo di trovare la libertà.
Ma anche importanti sono Comici spaventati guerrieri (1986), storia di un gruppo di stravaganti detective che alla fine non risolveranno il loro caso, imbattendosi però in un campionario di italiana umanità e La compagnia dei Celestini del 1992, dove le avventure di un gruppo di orfani partecipanti al mitologico “Campionato di Pallastrada” (il “calcetto” sregolato e goffo dei bambini di strada) si incroceranno con le brutture e le grandezze del mondo che conosciamo, tra incubi consumistici e sogni di infanzia.

È morto Stefano Benni, celebrato scrittore
Il mondo visto dagli occhi di Benni è una favola triste, la consapevolezza di quello che non funziona e la speranza che possa funzionare. Non a caso la sua prima incursione televisiva, una battuta su Longo “Piduista” letta dal comico poi diventato ironicamente un politico Beppe Grillo (scavallando nel campo di quelli che nell’opera di Benni spesso erano parte del banale orrore del mondo) gli costò quasi la cacciata, come avviene al giullare che, celiando, racconta ciò che comodo non è.
“È con grande dispiacere che devo dare notizia della scomparsa di mio padre. Era affetto da tempo da una grave malattia che lo aveva tenuto lontano dalla vita pubblica”, ha scritto sulla fanpge seguita da oltre 80mila fan su Facebook, anticipando a breve ulteriori comunicazioni su come si svolgeranno le esequie.
“Una cosa che Stefano mi aveva detto più volte è che gli sarebbe piaciuto che la gente lo ricordasse leggendo ad alta voce i suoi racconti. Come alcuni di voi sapranno, Stefano era molto affezionato al reading come forma artistica, lettura ad alta voce – spesso accompagnato da musicisti. Quindi, se volete ricordarlo, vi invito in questi giorni a leggere le opere di Stefano che vi stanno più a cuore a chi vi sta vicino, ad amici, figli, amanti e parenti. Sono sicuro che, da lassù, vedere un esercito di lettori condividere il loro amore per ciò che ha creato gli strapperebbe sicuramente una gran risata”, ha proseguito il figlio di Stefano.
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