Editoriale

Tromba d’aria su Milano (e sui negazionisti del Cambiamento Climatico)

Ne avevamo parlato giusto recentemente: ogni volta che siamo di fronte alle prove fisiche di un clima imprevedibile ed oltre ogni controllo, salta fuori il negazionista climatico, per gli amici il noclima.

Un individuo poliedrico e dai mille interessi e tutti sbagliati, a tratti interessato, a tratti genuinamente e felicemente ignorante del mondo che lo circonda. Individuo che si è fatto tutto il giro, scoprendosi negli anni novax, nopos, fautore delle scie chimiche, noeuropa e Terrapiattista nemico della NASA.

Tromba d’aria su Milano (e sui negazionisti del Cambiamento Climatico)

Sordido complottista disinformato sempre in cerca di giustificazioni assurde per arrampicarsi sugli specchi. La stessa persona che davanti ad un netto incremento di eventi climatici avversi con la spocchia tipica del “nokasta uno vale uno che le canta ai professoroni” ti spiega che nel 1971 c’è stata una siccità a Roma e quindi è naturale avere giorni se non settimane di siccità seguite e precedute da alluvioni drammaticamente imprevedibili, salvo poi berciare qualcosa sulle Scie Chimiche e i Poteri Forti che abbattono dighe a caso dovrà oggi recitare il suo triste copione fino all’eccesso più tragicomico.

Cercare di convincerci che è normalissimo vedere trombe d’aria a Milano, e che suo nonno che girava col finestrino abbassato della Duna per vincere la siccità del 1971 ha anche fermato uno o due Sharknadi a mani nude tra i Navigli di Milano.

Tromba d’aria su Milano (e sui negazionisti del Cambiamento Climatico)

La Lombardia si è svegliata con una serie di amare sorprese. Una tromba d’aria nel Milanese ad esempio, nella zona di Gorgonzola in direzione di Gessate, con piante divelte e tetti scoperchiati.

Fenomeno di pochi secondi sì, seguito da fitte grandinate in “quasi Agosto” e l’assenza di un rigelo notturno che fa temere per lo stato dei ghiacciai.

Esattamente: una situazione in cui grandinate e piogge improvvise fanno danni, ma l’afa torna in agguato minando i ghiacciai e con essi la stabilità del suolo e la sostenibilità ambientale e idrica.

“Pseudotropicalizzazione” la definimmo: non tropicalizzazione in senso stretto, ma una serie di eventi climatici inediti e imprevedibili, diversi da qualsiasi “Siccità che mio nonno ricorda…”

A meno che voi notutto non mi parliate dell’antica tradizione dello Sharknado Milanese.

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