Gli uccelli incendiari tra mito e realtà
Negli ultimi anni degli studi hanno approfondito quello che, aneddoticamente, riulta già essere un mito degli Aborigeni di Australia, il mito degli Uccelli Incendiari.

Gli uccelli incendiari tra mito e realtà
Secondo il mito Aborigeno infatti diversi uccelli, tra cui i principali sospettati sono il nibbio bruno, il falco fischiatore e il falco berigora userebbbero il fuoco come mezzo di caccia, raccogliendo tizzoni ardenti presi da incendi naturali o di origine umana per scagliarli nell’erba alta e fare mattanza di animali che si danno alla fuga.
Mito che uno studio confermerebbbe vero.
Gli uccelli incendiari tra mito e realtà
Parliamo di Intentional Fire-Spreading by “Firehawk” Raptors in Northern Australia, studio del dicembre 2017 che confermerebbe che il mito, presente in diverse rappresentazioni anche religiose, ha fondamento di realtà.
Il dubbio nasce dal fatto che nessuno aveva mai visto realmente uno di quei pennuti dedicarsi all’incendio doloso, e anche questa volta non ci sono prove fotografiche, ma una serie di raccolte di dati e racconti di aborigeni, altri ricercatori, allevatori e vigili del fuoco.
Tutti tenderebbero a confermare la pratica, ancorché ognuno avrebbe visto l’evento accadere un ridotto numero di volte, se non una.
Questo porta comunque alla necessità di ulteriori studi, e alla formulazione di ipotesi: gli “uccelli incendiari” raccolgono volutamente tizzoni ardenti per terrorizzare le loro prede? O cercano di raccogliere prede tra gli incendi per poi, preso un tizzone dopo aver mancato la preda, sbarazzarsene incrementando la portata dell’incendio?
In ogni caso, la portata dello studio apre nuove prospettive.
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