isis

Il problema è sempre lo stesso: estrapolare una frase dall'intero contesto evitando di informare correttamente e fino in fondo il lettore sul perché è stata riportata tale frase che può far pensare tutt'altro.

Lei è Isis Anchalee e il 16 novembre 2015, dopo gli attentati a Parigi, il suo account Facebook è stato bloccato. Il 17, grazie all'intervento di un dipendente Facebook, il suo account viene ripristinato. Non è il primo caso di omonimia che crea problemi.

LiberoQuotidiano diffonde un'allerta massima in Italia e nel mondo, ma se controllava la notizia diffusa dall'America e la smentita del giorno prima poteva evitare di farlo.

Un video diffuso dallo Yemen da un gruppo anti Isis, ma il contenuto non riguardava dei bambini uccisi in video, ma degli adulti e risalente al 2014. L'articolo venne corretto da altre testate, ma non da quella che ci è stata segnalata di recente.

È vero, il Movimento 5 Stelle si è astenuto di fronte ad un emendamento presentato da SEL per sopprimere il comma dell'articolo sui 65 milioni per la lotta all'Isis, ma se leggiamo l'intervento in aula dei grillini notiamo qualcosa di interessante.

Nessuna console videoludica è stata trovata in possesso dei terroristi del recente attentato di Parigi, e né lo stato attuale delle tecnologie comporta una particolare efficacia dell'uso delle stesse rispetto agli esistenti mezzi di comunicazione.

Un capitano delle forze aeree russe oppure una modella in posa per l'aeronautica brasiliana? Ovviamente la seconda e il sito Jews News ne sfrutta la foto

Ebbene si, un partito italiano con sede a Firenze sostiene lo Stato Islamico: si tratta del Partito Marxista-Leninista. No, non è un sito "satirico".

Torna a diffondersi la bufala del militante ISIS e la presunta bambina sposa, stavolta spacciata per cristiana e schiava per sesso. Ad ucciderlo, secondo la nuova versione, sarebbe stato Putin con i bombardamenti russi in Siria.