Siamo dinanzi ad un nuovo avvistamento della curiosa teoria del Bluetooth nei sierati. La teoria secondo cui i vaccini contengano dei fantomatici “chip bluetooth” stracarichi di informazioni o in grado di dispiegare effetti nefandi.
Il ritorno della fake news del Bluetooth nei sierati, burle e complotti
Nella screen che ci è stata inoltrata un soggetto (evidentemente in vena di “esperimenti sociali”) racconta una storia evidentemente impossibile.
Una specie di “Voltron”, anzi di Golem di bufale. La perpetua campagna dei novax contro le donazioni di sangue emerge in questa bufala nei protagonisti. Laddove i “cattivi” sono i “Volontari per la Raccolta del Sangue”.
A disposizione di un tablet con connessione bluetooth in grado di collegarsi ai “sierati”. Questa è la modernizzaione di una bufala risalente alla prima campagna vaccinale, che suscitò autentiche cacce all’uomo nelle quali i Novax circolavano per strada con cellulari col bluetooth acceso convincendosi che ogni dispositivo non riconosciuto fosse un “sierato”.
Infine l’ultima bufala è quella per cui il Green Pass sarebbe un succedaneo del “Reddito Sociale Cinese” e scansionando i Green Pass si possano ottenere dati privati e tributari.
Tutte storie introdotte nella stessa storia. Ovviamente una fake news.
La fake news del Bluetooth nei sierati si scontra col fatto che non ci sono microchip nei vaccini.
Fake news questa, che nasce come “fontirusse vintage” nel 2020 quando foto degli schemi di un pedale da basso elettrico furono spacciate per schemi di un microchip vaccinale collegato al 5G ritrovato da presunti “ricercatori russi” nel vaccino Pfizer.
Fake news ricorrente, rilanciata da siti burla per ovvi motivi e da vere proprie teorie del complotto (che mescolano il tema del BT e dei microchip al 5G, al Grafene ed alla Fibra Ottica) per motivi altrettanto ovvi.
E come ricordano i colleghi di Reuters semplicemente incompatibile col progresso scientifico attuale.
Ken Kolderup, Capo dell’Ufficio Marketing per Bluetooth SIG (la società che sovrintende lo sviluppo della tecnologia) ci ricorda che allo stato delle cose non esistono chip abbastanza piccoli da essere iniettati con una siringa ipodermica.
Se un simile miracoloso prodotto esistesse non avrebbe senso “sprecarlo” per consentire all’AVIS di sapere di che gruppo sanguigno sei e se paghi le tasse.
Potresti rivenderlo ai maggiori produttori di dispositivi connessi e rivoluzionerebbe per sempre il mercato.
Immaginate cellulari con interi moduli bluetooth più piccoli di un granello di polvere e spazio libero per ogni altro accessorio.
Purtroppo per i teorici del complotto, come certificato anche da Ministeri della Salute di tutto il mondo (vedi quello australiano) i vaccini non possono collegarti ad Internet, raccogliere informazioni o diffonderle.
Va da sé che se non esiste la tecnologia per chip microscopici connessi alla Rete ed al BT, non esistono programmi per smartphone in grado di connettervicisi.
Che infatti non troverete negli store online.
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