No, non è affatto vero che la Svizzera ha abolito le mammografie

di Shadow Ranger |

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No, non è affatto vero che la Svizzera ha abolito le mammografie Bufale.net

Ci segnalano i nostri contatti un lunghissimo “muro di testo” diffuso sui social, FB e Whatsapp in testa, che parla della presunta abolizione della mammografia. Il testo viene presentato come un'”ultim’ora”, la solita eterna ultim’ora, sciorinando una serie di dati del tutto inadeguati e falsi.

No, non è affatto vero che la Svizzera ha abolito le mammografie

No, non è affatto vero che la Svizzera ha abolito le mammografie

Secondo il lungo muro di testo le mammografie darebbero “il 60% di falsi positivi”, causerebbero il cancro solo esistendo e sarebbero una “truffa legalizzata” e una “mafia” per provocare il cancro.

Ovviamente si tratta di una bufala mista a complottismo.

No, non è affatto vero che la Svizzera ha abolito le mammografie

Già nel marzo del 2025 EuroVerify, agenzia di Fact Checking di EuroNews, contattò l’Ufficio federale della sanità pubblica elvetica, che ha confermato che in Svizzera non esiste alcun divieto di effettuare mammografie.

“I programmi di screening sono stabiliti dai cantoni”, ha dichiarato un portavoce dell’ufficio in un comunicato inviato via email. “Le mammografie sono raccomandate a partire dai cinquanta anni”.

Il lungo testo si basa su una raccolta di tutto il peggior complottismo medico sulle mammografie, di cui abbiamo già parlato in passato.

Partiamo dalla bufala per cui le fantomatiche “radiazioni della mammografia” causerebbero il cancro: è la stessa FNOMCeO a ricordarci la stupidaggine di tali teorie. Il numero ridottissimo di radiazioni impiegate e la periodicità di due anni rende il rischio da radiazioni pari a zero e col tumore alla mammella seconda causa di morte per cancro nella popolazione generale, semplicemente lo screening periodico è la cosa più sensata da fare.

I falsi positivi, fonte ANDOS, si aggirano intorno al 3% dei casi, valore diverso dal 60% e un falso positivo provatosi tale comporta meno rischi di un tumore non diagnosticato e finito in metastasi.

Un test di screening serve solo a identificare chi ha un rischio elevato di avere una malattia e chi ha un rischio basso di avere una malattia”, ricorda il dottor Partha Basu, capo della sezione di diagnosi precoce, prevenzione e infezioni presso l’Agenzia Internazionale per la ricerca sul cancro dell’Organizzazione mondiale della sanità a Lione. “Per questo motivo si raccomanda sempre che le donne che hanno un risultato positivo alla mammografia siano sottoposte a indagini il più presto possibile”.

Il tutto contando che se in assenza di esami un cancro al seno rischia di diventare una condanna a morte, lo screening periodico ne riduce la mortalità del 40%

Del resto, già il fatto che la presunta “ultim’ora” sia tale almeno da marzo in Italia e da lungo periodo prima in altre lingue rende il tutto la solita bufala ambientata in un eterno presente.

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