L’ONU ha chiesto la depenalizzazione della pedofilia: ancora fake news, e sempre sullo stesso ambito. L’abbiamo già visto più volte come funziona: vuoi aggredire qualcuno? Gli dai del satanista o del pedofilo: se riesci a fare le due cose assieme, vale doppio. Così funziona nel mondo della disinformazione, così ha imparato quella branca della disinformazione, sovente filorussa, pronta ad attaccare l’Occidente con ogni mezzo.
Infatti quanto asserito da un post divulgato a mezzo social è la reiterazione del vecchio stilema di accuse rivolta all’ONU. Un testo per cui
Le Nazioni Unite hanno chiesto la depenalizzazione delle attività sessuali con tutte le persone di età inferiore ai 18 anni.
Come vedremo, una notizia falsificata e sviata.
Il presunto riferimento è ad un rapporto pubblicato nel mese di marzo dalla Commissione Internazionale Diritto presso l’ONU relativa all’identificazione del consenso e delle attività sessuali.
Che evidenzia una serie di problemi giuridici che, se non risolti in modo attivo e ragionato, potrebbero impedire la tutela del minore.
Gli esempi cardine, usati in modo distorto da molte fonti di disinformazione a mezzo social si suddividono sostanzialmente in due categorie.
Nella prima categoria, abbiamo il problema di ordinamenti dove esiste una età bassa per il consenso alle nozze, che può essere usata come mezzo per “legalizzare” l’abuso su minore usando le nozze come mezzo per “legalizzare l’illegale”. Cosa questa ovviamente da condannare.
Allo spettro opposto abbiamo il problema del rapporto sessuale ricreativo tra adolescenti consenzienti.
Certo, qualcosa che dovrebbe essere comunque seguito da una rigorosa educazione sessuale che insegni ad esempio il sesso sicuro e le implicazioni non solo ricreative, ma anche fisiche, sociali ed emotive di una relazione di tale tipo. Problemi però che appartengono non al diritto, ma all’educazione ed alla famiglia.
Dal punto di vista del diritto si evidenzia solo il paradosso per cui, in assenza di linee guida chiare e inequivoche, si possa finire a ignorare luoghi del mondo in cui la piaga delle “spose bambine” è fonte primaria di abuso per spingersi a considerare pedofilia l’atto consenziente di due adolescenti (in molti ordinamenti, tecnicamente minorenni in quanto minori di anni 18 o 21) entrambi della medesima età.
Sollevare il dubbio che probabilmente due sedicenni attivi sessualmente tra di loro non vadano considerati pedofili, ma educati almeno alle minime sicurezze necessarie per tali atto non consta di pedofilia.
Il post per cui l’ONU ha chiesto la depenalizzazione della pedofilia è una fake news. Il report parla dei rapporti tra consenso e legge, evidenziando i casi del sesso tra adolescenti consenzienti e il triste e deprecabile fenomeno delle “spose bambine”.
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