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Troppa confusione sul ritiro Astrazeneca, per nulla

Troppa confusione sul ritiro Astrazeneca, per nulla: ci tocca quindi precisare e confermare una serie di cose. Complice l’uso italiano che abbiamo spesso bacchettato del titolone caricato che sottende verità molto più dimesse, il fenomeno novax ha rialzato la testa.

Troppa confusione sul ritiro Astrazeneca, per nulla

C’è chi parla di rischi, ci sono post social che si peritano a lanciare richieste di risarcimenti e rimborsi tutti infondati.

Troppa confusione su Astrazeneca, per nulla

Basta aprire uno degli articoli a caso per leggere un motivo molto più prosaico per cui Astrazeneca non venderà più il Vaxzeviria

«Considerata la quantità di vaccini disponibili ed efficaci per le nuove varianti di Covid-19, non c’è più stata domanda per il vaccino Vaxzevria che di conseguenza non è più stato prodotto né distribuito. Non prevedendo una futura domanda, AstraZeneca ha pertanto deciso di ritirare l’autorizzazione all’immissione in commercio»

Ipotizzate a questo punto una ipotetica class action contro SEGA, “colpevole” di aver cessato di vendere console per videogame perché SONY e Nintendo ne vendevano ormai di migliori e più e aggiornate e perché l’unico modo per avere giochi nuovi sul proprio Mega Drive è cercarseli su itch.io tra i giochi di indipendenti, oppure denunciare General Motors per aver smesso di produrre automobili Oldsmobile.

Semplicemente con Pfizer e Moderna che producono vaccini aggiornati ogni anno, non c’è più bisogno di Vaxzevria.

E non è una questione di sicurezza ma di utilità: come chiunque si vaccini per davvero sa, il vaccino antinfluenzale va fatto ogni anno adattato al ceppo in corso.

Sarebbe come se decidessimo di vaccinarci con l’antinfluenzale del 2020 per i prossimi dieci anni. Uno spreco.

Cosa rischia chi si è vaccinato con Astrazeneca?

Contando che come abbiamo detto in passato parliamo di casi molto rari di effetti collaterali, che il Comitato di Sicurezza dell’EMA li ha esaminati in 88 casi, di cui 18 fatali su oltre venticinque milioni, e che i casi registrati si sono verificati nell’immediatezza cronologica dal vaccino, avere effetti collaterali dopo tre anni è assai improbabile.

Ergo, nessun rischio.

Semplicemente sul mercato c’è di meglio.

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